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10 Dicembre 2022Non sarà di nuovo lui il candidato sindaco. L’ipotesi Montomoli, mentre il centrosinistra è in difficoltà
Aldo Tani
siena Ancora sei mesi di mandato e la sua parentesi politica si chiuderà. Luigi De Mossi non si ricandiderà a sindaco di Siena nel 2023. «Cinque anni possono anche bastare» ha chiosato ieri dopo l’annuncio. Otto minuti di discorso, dove tappa dopo tappa ha tratteggiato il suo percorso. Dal 2018, quando Palazzo Pubblico per la prima volta in settant’anni vide sventolare la bandiera del centrodestra: «Il sottoscritto ha cambiato le carte di questa città e ha portato a governare tante persone che erano sempre state messe da parte». Ai momenti più recenti, segnati da pandemia e guerra: «Gli anni di mandato più difficili dal 1945». Se ne va senza sbattere la porta: «La mia disponibilità è legata solo a casi estremi, perché non sono un irresponsabile, né uno che scappa». Quindi, rivolgendosi alla sua coalizione: «Come in quel celebre racconto di Melville, alla mia maggioranza rispondo serenamente: preferirei di no». Dietro la scelta una frattura con i partiti del centrodestra che nelle ultime settimane era diventata insanabile.
Ostenta soddisfazione De Mossi, che ha definito il ruolo di sindaco «un onore e un privilegio», ma ha anche parlato di «un sacrificio personale, di vita, di affetti, di tempo. Per chi non ha il miraggio del potere e delle poltrone come orizzonte di vita la politica è un impegno oneroso». Soddisfatti di certo i partiti, che pur irritati dallo stallo sulla ricandidatura non potevano muoversi per primi.
Ora però lo possono fare ufficialmente, ma dietro sono al lavoro da tempo in antitesi con le mosse della cerchia di De Mossi, vera nota dolente ai loro occhi. Un primo tentativo, andato a vuoto, era stato fatto con Gaia Tancredi, presidente della Lilt. Un altro potrebbe nome potrebbe essere Emanuele Montomoli. Il fondatore di Vismederi si è già candidato da civico, senza sbilanciarsi sul proprio orientamento, tuttavia non ha chiuso alle forze politiche e avrebbe già raccolto il sostegno di Azione. In più è legato al settore delle scienze della vita, che con la questione del Biotecnopolo e del centro antipandemico in divenire, può essere una carta ulteriore da giocare. Non a caso, tra le proposte fatte dal docente universitario finora, c’è quel di far diventare il Comune uno dei soci fondatori del Biotencopolo. Il centrodestra, e lo stesso Montemoli se andasse da solo, si ritroverà in ogni caso a rincorrere. Fabio Pacciani, candidato dal Polo civico (sei liste, compresa quella dell’ex sindaco Pierluigi Piccini), è già in campo da maggio e adesso si muove «strada per strada» per incontrare i cittadini. All’appello manca sempre il centrosinistra, alle prese con le questione del congresso, delle primarie e di una coalizione da mettere insieme.
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