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10 Settembre 2022IL PNRR PER IL COMUNE DI SIENA: UN POZZO SENZA FONDO CHE RISCHIA DI MINARE IL BILANCIO
di Pierluigi Piccini
Da tempo si parla di PNRR come la panacea d tutti i mali e l’Amministrazione De Mossi ne approfitta per mostrare i muscoli mettendo in evidenza somme da capogiro che dovrebbero piovere sulla Città.
Al di là della propaganda la realtà è ben altra: Il Comune di Siena si trova a dover nascondere i ritardi dovuti alla inefficienza della propria conduzione mediante provvedimenti-copertina con tanto di faccione dell’assessore di turno a mo di “ci pensiamo noi”. I senesi si interrogano, viceversa, sulle conseguenze di tutta questa inusuale e lunga campagna elettorale.
Il Comune di Siena, dopo un primo approccio che pareva positivo, non ha fatto altro che riproporre sui vari bandi disponibili, i vecchi progetti già approvati e programmati nei mandati amministrativi precedenti, stante l’evidente incapacità di disporre di progettazioni proprie. Aspetto decisamente grave e vediamo il perché: il PNRR richiede che si vada a programmare e realizzare progetti nuovi ed anzi pone la condizione di legittimità nella richiesta ed accesso ai finanziamenti che non siano progetti già facenti parte di programmi e di Dup precedenti.
Vi è il rischio concreto, dunque, che questo lavoro non di progettazione ma di semplice raccolta del lavoro fatto dalle Amministrazioni precedenti, di incappare nelle censure della Corte dei Conti.
L’evidenza di questa situazione è dimostrata dal fatto che nella stragrande maggioranza dei progetti presentati l’Amministrazione si è scordata, nella fretta, perfino di fare una verifica dei prezzi, fermi a dieci anni fa, quando cioè i progetti sono stati elaborati. Per cui anche in questo caso non si comprende chi e come potrà reperire e sostenere i fondi necessari, la cui identificazione è richiesta anche ai fini della legittimità dei bandi.
In sostanza, anziché dare il via ad un effettivo piano moderno di rilancio e di sviluppo locale, l’Amministrazione sembra aver organizzato le pulizie di primavera, dando vita allo svuotamento dei cassetti, in quanto completamente in ritardo rispetto all’evoluzione della competitività del Paese.
E’ facile rendersi conto che un’operazione di questo tipo molto difficilmente potrà riuscire nell’intento di attrarre gli investimenti e in generale accrescere la fiducia di cittadini e imprese, che è uno degli obiettivi qualificanti del PNRR.
Insieme ai dubbi di legittimità indicati vi è poi l’assoluta spensieratezza di tutte queste spese non tanto nel senso dei contributi che effettivamente potranno arrivare nelle casse del Comune con riferimento alle spese indotte dai vari interventi. Spese che risulta non essere state calcolate e che rischiano di affossare il Bilancio comunale e di esporlo sul piano economico-finanziario e di cassa a pericolose ricadute negative. Per intenderci: quando si realizza un’opera pubblica o si attiva un nuovo servizio c’è l’obbligo di presentare in Consiglio Comunale il piano economico-finanziario. Evidenziando le ricadute in termini di costi conseguenti, energia, consumi, spazi e così via. Non occorre neppure ricordare che tutto questo non è stato pensato dall’Amministrazione in carica, la cui unica preoccupazione è andare nei media senza una preventiva verifica della sostenibilità degli investimenti nel loro complesso.
Il tema è tutt’altro che irrilevante, tanto che se n’è occupata, recentemente, la stessa Corte dei Conti dell’Emilia Romagna evidenziando i pericoli di decisioni estemporanee e ricordando che “l’ente è chiamato a verificare che ove si realizzi nuova spesa corrente indotta, essa sia effettivamente assorbibile dal bilancio. In particolare, laddove vi sia un importante apporto di risorse proprie è necessario premurarsi che tali risorse siano concretamente disponibili, anche in termini di cassa, già al momento dell’impegno della spesa, onde evitare problematiche attinenti all’effettivo, successivo, soddisfacimento delle obbligazioni sottostanti”.
Occorre infatti considerare il quadro preoccupante in cui tutte queste operazioni di investimento si vorrebbero collocare, quasi magicamente, mentre l’Amministrazione De Mossi è gravemente in ritardo: sul piano organizzativo generale, sul piano energetico, sulla formazione del personale, sulla riduzione dei consumi e l’uso razionale dell’energia, sul rinnovo degli impianti, nel settore riscaldamento, nei piani di comunicazione del Ministero per le scuole, nei piani di insediamento ed utilizzo degli impianti fotovoltaici.
Se dunque da un lato molti dei finanziamenti che potranno arrivare saranno oggetto della scure dell’inefficienza realizzativa che è propria dell’attuale Amministrazione e quindi restituiti, dall’altro vi è il rischio di ricadute sul bilancio comunale non preventivamente verificate e non sostenibili e, vista la situazione, la mancanza di politiche adeguate nell’uso energetico e nei consumi.
Spiace constatare che in realtà il PNRR sembra essere vissuto dai fotogenici amministratori di passaggio come una sorta di mercatino di Natale, secondo la logica ahimè non nuova del passata la festa gabbato lo santo o del lascia podere. C’e da augurarsi che tutta questa spensieratezza che pare la priorità dell’agire di questa Amministrazione, non finisca per ricadere sulle spalle dei senesi, cui si promettono mari e monti e poi, in realtà, si neghi quella equità, efficienza e competitività che l’Europa ci richiede. Su questo vi terremo informati.