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28 Agosto 2022Il governo firma il decreto, ufficiale lo Statuto. Entro settembre le nomine: Rappuoli e Landi in pole
Giulio Gori
Siena Con la firma del premier Mario Draghi e con la pubblicazione, ieri, del decreto in Gazzetta Ufficiale, nasce formalmente la nuova Fondazione del Biotecnopolo di Siena, che avrà al suo interno un hub antipandemico di riferimento nazionale. È infatti ufficiale il testo dello Statuto della Fondazione che illustra nel dettaglio le funzioni della realtà voluta dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Il Biotecnopolo avrà una funzione più istituzionale e di direzionale, l’hub antipandemico più operativa, ma l’intento è sviluppare la ricerca nelle biotecnologie e nelle scienze della vita, per contrastare le pandemie attuali e future: a Siena si farà ricerca e sviluppo su vaccini, anticorpi monoclonali, cure basate sull’mRna, ma anche sulle tecnologie legate a questi strumenti, oltreché studi sulle malattie resistenti agli antibiotici. Tra le novità che emergono dallo Statuto, il ruolo dell’hub, che avrà anche funzione di sorveglianza e mappatura delle epidemie, e un ruolo di coordinamento di una rete sulle sperimentazioni sull’uomo: il centro si potrà avvalere di accordi stabili con ospedali in modo da far partire rapidamente trials clinici sui nuovi farmaci a disposizione. Un’ulteriore sarà quella di vigilanza sulla protezione dai patogeni del personale sanitario e sul rischio di fuga accidentale di virus e batteri dai laboratori.
Per avviare le attività, il governo ha stanziato 340 milioni di euro fino al 2026. La Fondazione sarà sottoposta alla vigilanza di 4 ministeri (Economia, Università, Sviluppo economico e Salute) e prevede la possibilità di ingresso di soci fondatori, partecipanti o sostenitori a seconda delle possibilità economiche di enti pubblici e aziende private. Unica realtà già contemplata è Toscana Life Sciences, qualificata come «nuovo fondatore»: è la no profit di Siena, di cui la Regione Toscana, è il principale socio, che già si occupa di questo settore di ricerca che confluirà dentro la realtà appena fondata. La struttura della Fondazione si baserà su un consiglio con 5 membri (che a sua volta esprimerà il presidente), nominati dal premier, 4 su indicazione dei ministeri, 1 dei nuovi fondatori. Ci saranno anche un comitato tecnico scientifico e un direttore scientifico.
Le indiscrezioni spiegano che la nomina del consiglio potrebbe avvenire nelle prossime settimane, prima quindi delle elezioni politiche che porteranno ad un nuovo governo. Quel che è certo è che un ruolo di primo piano sarà affidato al professor Rino Rappuoli (l’inventore del vaccino contro l’epatite B, che a Siena ha lavorato anche agli anticorpi monoclonali anti Covid), che potrebbe diventare il direttore scientifico del Biotecnopolo o comunque dirigere l’hub antipademico. Altrettanto sicura è la partecipazione come consulente esterno di Anthony Fauci (consigliere sanitario del presidente degli Stati Uniti), così come, per dirla con il ministro Speranza di «altri importanti scienziati». Tra i nomi che circolano anche quello del microbiologo Andrea Crisanti, ex consigliere del governatore leghista del Veneto Luca Zaia e attuale candidato del Pd alle politiche. Invece sul fronte del consiglio dei 5 per ora nell’aria c’è l’unica sensazione che ad essere indicato dai nuovi fondatori dovrebbe essere Fabrizio Landi, attuale presidente della Fondazione Toscana Life Sciences. Che, forse, potrebbe diventare presidente del Biotecnopolo.
Nei mesi scorsi, non erano mancate le polemiche da parte di chi — in particolare da accademici dell’Università di Pisa — teme che la nuova realtà senesi possa drenare le risorse dagli altri centri di ricerca. Forse per questo nello Statuto sono numerosi i riferimenti alle collaborazioni esterne, compresa la possibilità di aprire delle succursali.
(ha collaborato Aldo Tani)