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12 Luglio 2022Domani si vota, potrebbe essere la prima donna nella storia dell’ateneo
Aldo Tani
Siena Luigi Dotta ha deciso di fermarsi. Il rappresentante dell’area medica non parteciperà al secondo turno di elezioni per il nuovo rettore dell’università di Siena, in programma domani. A meno di una significativa quantità di schede bianche, l’ateneo si appresta quindi a scegliere il successore di Francesco Frati. Il testa a testa sarà tra Sonia Carmignani e Roberto Di Pietra. In base al regolamento, per l’elezione è necessaria la maggiorana assoluta dei votanti. Se nessuno dovesse raggiungere la soglia prevista, il 19 luglio è previsto il ballottaggio a maggioranza semplice.
Il passo indietro di Dotta non è una sorpresa, anche se si è preso qualche giorno per annunciarlo. «Alla luce dei risultati, dopo un’attenta valutazione, ho deciso di ritirare la mia candidatura», ha sottolineato, rivolgendo poi un ringraziamento ai suoi sfidanti e ai colleghi. Le ragioni di questa scelta trovano spiegazione nel distacco, ma potrebbero essere anche altrove. Dotta ha chiuso la prima fase con meno di 100 preferenze di svantaggio dalla prima classificata, Carmignani (301 a 207), e 73 da Di Pietra, secondo con 280. Distanza, che fatti i dovuti sondaggi, non sarebbe stata evidentemente recuperabile.
Ad averlo guidato però potrebbe essere stato anche un ragionamento «politico». Non ravvisando chance di vittoria, l’endocrinologo potrebbe aver deciso di provare a «scegliersi il rettore», senza andare incontro a sorprese. Indicazioni ufficiali di voto non sono comunque arrivate, ma visto il clima di cordialità tra gli sfidanti, sarebbe stata forse un’azione stonata.
Quadro che rende difficile una previsione, anche se le sue preferenze potrebbero essere dirette verso Di Pietra. Una decisione non dettata tanto dal rapporto personale, quanto dalla vicinanza di entrambi all’ex rettore Angelo Riccaboni: figura ancora influente all’interno dell’ateneo. Con Di Pietra, tra l’altro, condividono la stessa facoltà, Economia.
Con l’uscita di scena di Dotta Medicina resta di nuovo a mani vuote. Se nel 2016 le speranze erano limitate, a questo giro sull’ex pro-rettore c’erano grandi speranze: al punto da essere considerato il favorito. Pronostici che potrebbero essere deragliati per la mancata di unità interna: non sarebbe la prima volta. Sarebbe invece inedita una donna come rettore nel caso fosse eletta Carmignani. La prima in quasi otto secoli di storia dell’università.
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