di
Ernesto Ferrara
Stop a Giani. « Non è scontato nè automatico che debba essere lui il candidato. In ogni caso questo non può essere il solo Pd a deciderlo anche perché per noi le primarie sono e restano un’opzione», avverte il leader di Sinistra Italiana assessore a Firenze Dario Danti. « Giani per scontato lo sta dando il segretario del Pd Fossi non noi. Io dico che dobbiamo fare un programma ambizioso e coraggiosamente ecologista. Se si po’ costruire con Giani bene, sennò cambiamo il nome» fa sapere pure il portavoce regionale di Europa Verde Eros Tetti. A 4 giorni dal vertice pacificatore tra la giunta Giani e il Pd toscano a “ Stalingrado” adesso Avs è ufficialmente di traverso.
Pensare che le nebbie sul bis gianiano, che pure si erano pericolosamente alzate nel Pd in agosto, ora appaiono diradate. Se non altro rinviate. Forse per evitare casini proprio nel trimestre elettorale delle regionali Liguria-Umbria-Emilia, che sarà cruciale per la segretaria Elly Schlein. Non è un caso che anche i congressi di circolo Pd si terranno dopo le regionali pare: un modo per evitare caos nella base nei prossimi mesi. Però sono gli alleati del campo presunto largo a puntare ora i piedi. Non tanto i 5 Stelle quanto Sinistra-ItalianaVerdi, il cartello Avs: «Iltavolo del centrosinistra va bene, ma deve essere un laboratorio realmente aperto alle persone e non solo ai soggetti politici e sociali. Prima i contenuti e poi i nomi. E metodo e merito vanno di pari passo. Primarie delle idee e per le persone? Perché no? Non è che il governatore siccome è uscente non può farle le primarie. E poi, e lo dico con molto rispetto, il segretario del Pd Emiliano Fossi non può decidere per tutti, si discute al tavolo. E fndamentale deve essere il nucleo Pd-Avs-5stelle» dice Danti tagliando fuori Italia Viva. Ieria Pisa è cominciata peraltro la festa regionale di Avs e in quella sede Danti lancerà oggi molte proposte di programma per le regionali, dal consumo di suolo zero all’abbattimento delle liste d’attesa ad un rivoluzionario «sostegno regionale», una forma di sussidio tipo reddito di cittadinanza su cui il parere di Giani è ritenuto cruciale in casa Si. « Noi eravamo in Europa Verde 5 anni fa con Giani, non è una questione di ostilità a prescindere al nome. È che non stiamo parlando di programmi. L’ecologismo mi pare tornato ad essere marginale se non per abbellire i discorsi mentre la Toscana è vittima di eventi meteo estremi contro cui non mette in pratica politiche di consumo del suolo efficaci e non riesce ad approvare un piano per la tutela delle Apuane. Dove vuole andare questo Pd, Giani o non Giani? » si domanda e sferza Tetti dei Verdi, che le primarie non le esclude, dice « potrebbero essere una strada » ma ricorda che « il Pd è contrario dunque mi pare un’ipotesi difficile». Anche i 5 Stelle si sono detti contro le primarie con Irene Galletti. Il Pd le ha del resto escluse nettamente. Se il campo largo nascerà in Toscananell’autunno 2025 ( o primavera 2026 in caso di rinvio) sarà per un patto politico. Giani è al momento favorito per la candidatura bis. L’idea di uno scambio Fossi-Giani, cioè il segretario deputato candidato governatore e il presidente al suo posto al seggio in Parlamento non è mai stata ufficialmente accantonata eppure non è facile. « Giani ha lavorato con impegno in anni difficili ed è al primo mandato» diceva ieri aToscana Tv l’ex sindaco eurodeputato dem Dario Nardella, attivissimo per la sua nuova corrente.