Record nazionale negativo. La carenza di candidati tocca tutte le discipline e un po’ meno gli altri due atenei
di Michele Bocci
Le università toscane quest’anno inizieranno a formare appena due chirurghi toracici. La crisi dei corsi di specializzazione non riguarda solo la medicina di urgenza. Anche in altri settori le borse, dopo la prima scelta dei candidati, sono rimaste in gran parte vuote. Ma nella regione c’è un altro tema forte, e riguarda la scarsa attrattività di Siena, dove tantissime caselle quest’anno sono rimaste vuote. Già il colpo d’occhio fa capire cosa sta succedendo. Sul totale dei posti a bando ne sono stati assegnati l’80% a Firenze e Pisa e appena il 57% a Siena.
Le borse di chirurgia toracica nelle tre università regionali non erano tante, 16. Tra l’altro solo quattro sono stati messi a bando a Firenze, dove il settore è molto forte grazie al dottor Luca Voltolini, considerato tra i miglior in Italia per gli interventi sull’apparato respiratorio. Nelle altre due facoltà invece le borse erano sei. Ebbene, solo il capoluogo e Pisahanno visto entrare appena uno studente a testa. Se si osserva la chirurgia generale, che a livello nazionale ha visto assegnate solo la metà delle borse, appare evidente la crisi di Siena. Pisa, infatti, ha riempito i suoi 11 posti e Firenze i medici ne hanno occupati provvisoriamente 12 su 16. Nel terzo ateneo invece non si è presentato nessuno. Si tratta di un record negativo di livello nazionale, visto che solo l’università del Molise è rimasta a zero (su cinque posti).
Ci sono poi specialità che non si possono studiare in tutte le facoltà, malgrado ci siano reparti dove vengono esercitate. È il caso della cardiochirurgia, settore di interventi “pesanti”, per il quale c’erano soltanto 4 posti a Firenze, tutti presi. Manel capoluogo manca la richiestissima chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, che infatti ha riempito tutti i posti a Pisa e Siena, rispettivamente quattro e cinque.
Una delle specialità storicamente più in difficoltà, che ha iniziato a registrare carenze di organico ben prima che scoppiasse il problema emergenza urgenza, è l’anestesia e rianimazione. Quest’anno le cose non sono andate malissimo, con la solita eccezione senese. A Firenze sono stati assegnati ben 36 posti su 39, a Pisa 25 su 30. A Siena ci si è fermati ad appena 7 su 32.
Passando alle specialità mediche, una di quelle che non riesce ad assegnare tutte le borse è la geriatria, che non fa il pieno malgrado si tratti di una disciplina che nel futuro, con l’invecchiamento delle persone, sarà sempre più richiesta. A Firenze su 22 posti ne sono stati assegnati 17, a Pisa su 12 solo 3 e a Siena 3 su 10. Anche in nefrologia restano borse vuote. A Careggi sono entrati in 6 su 12, a Pisa, storico centro di trapianti di rene, 3 su 8, a Siena il corso di specializzazionenon c’è. I dati riguardano le prime scelte. Tutti i partecipanti al concorso nazionale sono stati presi ma i candidati potranno ancora esprimere nuove preferenza. Difficilmente, guardando agli anni scorsi, si riempiranno posti vuoti nelle specialità meno ambite. Anzi, talvolta la situazione è pure peggiorata. Riguardo ai dati, va specificato che nel calcolo, fatto da Als, Associazione liberi specializzandi, non si tiene conto delle borse regionali, che quest’anno comunque in Toscana erano pochissime.