Vi scriviamo per presentarvi il nuovo numero di Limes.
Stiamo perdendo la guerra è disponibile in edicola, in libreria e sul nostro sito, che potete consultare in una nuova veste grafica!
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Di cosa tratta
Quale guerra? Quella da Limes battezzata “Guerra Grande”, che da qualche anno infuria su più fronti e con diverse modalità nella distratta e pericolosa indifferenza di quanti si cullano in un senso di falsa sicurezza, pensandosi estranei ai tumultuosi rivolgimenti che ci vedono, volenti o meno, coinvolti. Il sanguinoso e distruttivo stallo del conflitto ucraino, il nuovo incendio mediorientale con i suoi strascichi marittimi sullo strategico accesso al Mar Rosso, le crescenti tensioni tra Usa e Cina.
Sono solo alcune tra le più plateali, episodiche manifestazioni di un rivolgimento geopolitico che sta cambiando in modo rapido e profondo gli equilibri internazionali. Oltre settant’anni di leadership dell’America sono oggi ipotecati dal logoramento della deterrenza, dalla sovraesposizione militare, dall’afasia politica di Washington, da una crisi del benessere e del senso di “missione”, dalle sfide multiple che attori più e meno grandi (Cina, Russia, Iran, Turchia e movimenti armati, tra gli altri) portano all’ordine americanocentrico. In questo tumulto, l’Italia può e deve giocare le carte che la sua geografia, il suo retroterra storico-culturale, la sua collocazione (geopoliticamente) atlantica le danno.
Per concorrere a stabilizzare il proprio intorno e conquistarsi così voce in capitolo nella definizione delle traiettorie strategiche che decideranno del nostro futuro, di quello dell’Europa e del rapporto transatlantico. Il tempo scarseggia e il prezzo dell’inazione è potenzialmente molto, forse troppo elevato in termini di benessere, rilevanza e sicurezza future.
Questo numero offre un’ampia e dettagliata panoramica dei principali fronti aperti della Guerra Grande: Ucraina, Medio Oriente, Indo-Pacifico. E inizia una riflessione, che sarà sviluppata nei prossimi volumi, su cosa l’Italia possa e debba fare per prendere piena coscienza degli eventi e non farsene travolgere.