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Il divieto di nuovi affitti brevi in centro reinserito nel Poc. «Ma serve un intervento del governo nazionale»
Luca Gasperoni
Stop agli affitti brevi nel centro storico Unesco, Palazzo Vecchio ci riprova. Con una delibera, fotocopia della precedente firmata da Dario Nardella, che inserisce il nuovo strumento urbanistico nella variante al Piano operativo comunale (Poc). Un provvedimento, quello firmato dalla sindaca Sara Funaro, pronto ad approdare nei prossimi giorni in commissione consiliare e a seguire, il 29-30 luglio, in Consiglio comunale per la definitiva approvazione che ne sancirebbe l’immediata operatività. Riattivando così il blocco a nuove locazioni turistiche brevi nel cuore di Firenze, sospeso appena dieci giorni fa dal Tar della Toscana che aveva decretato decaduta la norma dopo che era stata tolta dal Piano operativo.
«Ribadiamo con forza, ancora una volta e con tutti gli strumenti a nostra disposizione, la nostra volontà di porre un blocco alle locazioni turistiche brevi che vanno a snaturare l’identità del nostro centro storico», spiega la sindaca Funaro al termine della prima riunione ufficiale della giunta fiorentina, durata due ore, in cui è stata approvata questa delibera (adeguandosi alla pronuncia dei giudici amministrativi secondo cui il Piano operativo è lo strumento idoneo) e la variazione degli equilibri di bilancio. «Come avevo anticipato subito dopo la pronuncia del Tar, nella prima seduta abbiamo portato l’adozione della variante al Poc che supera ogni eventuale possibile disallineamento tecnico tra il vecchio regolamento urbanistico e il nuovo Piano», sottolinea la sindaca che subito dopo l’elezione ha indicato il tema dell’overtourism, connesso all’emergenza abitativa e all’impatto sul tradizionale commercio cittadino, come prioritario. In attesa della giunta programmatica, prevista per l’ultimo weekend di luglio, al convento di Chiusi della Verna — omaggio ai sindaci Giorgio La Pira e Piero Bargellini, nonno di Funaro — dove insieme ai nuovi assessori tratteggerà le linee guida del mandato di governo. «La delibera sugli affitti brevi — ribadisce l’assessora all’Urbanistica, Caterina Biti — riallinea una questione tecnica per rimettere al centro una questione politica: quella che riguarda l’abitare in città, soprattutto in centro. Al tempo stesso torniamo a esortare il legislatore a farsi carico di gestire una questione che riguarda tutta Italia».
Un invito all’azione rivolto alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, sulla scia di quanto fatto nei giorni scorsi da Funaro, che rilancia: «Non smetterò mai di evidenziare l’inerzia del governo nazionale su questo tema e di chiedere un intervento serio e rapido attraverso l’adozione di provvedimenti nazionali non più rinviabili rispetto ai problemi di overtourism che affliggono le città d’arte».
L’obiettivo del provvedimento comunale è di bloccare la moltiplicazione degli affitti tipo airbnb attraverso l’inserimento della distinzione «residenza temporanea» all’interno della tipologia «uso residenziale», stabilendo quindi il divieto di insediamento nell’area Unesco dell’uso per residenza temporanea. La delibera approvata ora passerà all’esame delle commissioni consiliari (che si insedieranno da lunedì) per poi approdare in Consiglio comunale per l’adozione. Ed è qui che lo stop da forma diverrà sostanza, salvo sorprese: l’eventuale voto favorevole in assemblea, infatti, farà scattare le norme di salvaguardia della variante, negando di fatto la possibilità di iscrivere un’abitazione nel registro degli affitti brevi della Città metropolitana. Data l’intenzione di chiudere la partita prima della pausa estiva dei lavori, anche per tener fede alle promesse elettorali, la discussione ed eventuale approvazione saranno calendarizzate nelle sedute del Consiglio previste per il 29 e 30 luglio.