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21 Dicembre 2024Maratona in Consiglio regionale dopo le tensioni Pd-Giani sul bilancio. Divisioni anche nel centrodestra
Luca Gasperoni
Alta tensione in Consiglio regionale per la maratona finale di voto che ha portato all’approvazione del bilancio toscano e alla discussione del nuovo testo unico regionale del turismo. Due passaggi che hanno causato tensioni tra le fila del Pd, contrasti con gli alleati di Italia viva e gli aspiranti tali del M5s, ma anche spaccature in seno alla coalizione centrodestra, minata dalle scelte controcorrente prima di Forza Italia e poi dalla Lega.
Un tutti contro tutti — fatto di riunioni infuocate, sedute sospese, trattative serrate, caterve di emendamenti presentati e poi ritirati, spaccature al voto — prolungatosi ieri sera anche nel rush finale per il Tu del turismo. E che sembra destinato a toccare anche la legge sui consorzi pubblici (ex Gkn) che rischia un rinvio nonostante le proteste del collettivo ex Gkn sotto la sede del Consiglio regionale. «Vogliamo un turismo di qualità e chiediamo di realizzare un’equazione: impresa uguale qualità», sottolinea l’assessore regionale al Turismo, Leonardo Marras. E se il consigliere forzista, Marco Stella, apertamente contrario si prepara alla battaglia «è una legge incostituzionale, che la sinistra ha voluto per dare un segnale politico, ma è palese l’illegittimità giuridica di questa norma, contro cui stiamo già preparando i ricorsi», esulta invece la sindaca di Firenze, Sara Funaro. «Non credo sia una norma diminuita, penso che la nostra Regione sia la prima in assoluto e sia un risultato importante. È stata messa in campo una norma che sia meno impugnabile possibile e se il Governo la impugnerà dovrà dare spiegazioni a tutti i sindaci».
Visioni divergenti che fanno il paio con la seduta di giovedì, quando in Consiglio regionale si è consumata la battaglia politica per l’approvazione della manovra. Con il via libera arrivato solo in nottata grazie al voto favorevole di Pd e Iv, quello contrario di M5s, Fi e FdI e la uscita dall’aula della Lega in segno di dissidio. «Tutto questo ci dimostra quanto sia solido il centrosinistra a tal punto da mettere all’angolo il centrodestra e dividerlo», punge il governatore toscano Eugenio Giani. Nel mezzo l’ennesimo corollario di tensioni che hanno frantumato in maniera speculare maggioranza e opposizione.
In serata infatti, per superare l’ostruzionismo del centrodestra, Giani ha presentato 7 subemendamenti che recepivano alcune richieste di FdI e Fi, mandando su tutte le furie i leghisti ma anche una parte dei dem, tra cui il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, che non li hanno votati. «Noi abbiamo la schiena dritta e diciamo no a questo metodo consociativista, no a bussare alla porta dell’ufficio di Giani», attacca la capogruppo del Carroccio, Elena Meini. «Il rapporto nel centrodestra è solido, di profonda amicizia e stima, mi pare il marasma sia nel Pd: l’insofferenza di Ceccarelli e altri nei confronti di Giani è emersa in maniera palese», interviene il consigliere FdI, Diego Petrucci. «Invito Petrucci a farsi amabilmente gli scontri propri, senza occuparsi troppo di quelli altrui. Anzi lo ringrazio per aver garantito il numero legale in aula in nottata per portare a casa qualche contributo», replica Ceccarelli.
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