Maschi gamma (feat. Demarino, Apostoli & Bellettini)
30 Luglio 2023Reddito di cittadinanza a 22mila l’sms di addio Comuni presi d’assalto
30 Luglio 2023L’assessore Bezzini: si rischia la paralisi, l’incertezza non ci farà aprire i cantieri
Jacopo Storni ,Giulio Gori
Dopo la paura dei sindaci, la sterzata del governo sul Pnrr accende l’allarme rosso della Regione sul fronte della sanità. «Rischiamo la paralisi». È lapidario l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini all’indomani dell’annuncio del ministro Raffaele Fitto sui tagli al Pnrr, che solo in Toscana porterebbero 881 milioni in meno, tra cui 570 in meno per sanità e sociale. Secondo Bezzini, questi tagli «penalizzano regioni come la Toscana che sono in linea con i cronoprogrammi del Pnrr e che hanno variazioni sui costi molto limitate, questo grazie a un lavoro certosino fatto in questi mesi per cercare le giuste quadrature». Ecco perché, sottolinea, «è inaccettabile che la rimodulazione della missione 6 del Pnrr, quella che riguarda sanità e sociale, sia avvenuta alle spalle delle Regioni che sono il soggetto che ha le competenze in materia sanitaria».
E se il ministro Fitto ha ribadito che i fondi potranno arrivare da altre fonti di finanziamento, come ad esempio il piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi europei per le politiche di coesione, per l’assessore toscano Bezzini «gli altri canali di finanziamento hanno modalità di funzionamento diverse da quelle del Pnrr, sono più complicate e più lente» e dunque questo eventuale spostamento su altre fonti implicherebbe «di fatto togliere risorse alla programmazione ordinaria degli investimenti sanitari, e quindi alla fine diventerebbe comunque un taglio». Tra l’altro, aggiunge Bezzini, «noi saremmo pronti per aprire nuovi cantieri tra fine 2023 e inizio 2024, ma con questa incertezza si rischia di far ritardare tutto».
Una forte preoccupazione espressa anche da Marco Niccolai, responsabile sanità Pd Toscana: «La modifica del Pnrr rischia di far saltare circa il 40% dei 172 milioni con cui è possibile realizzare le 132 strutture di sanità territoriale previste in Toscana ovvero case della comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali. La Toscana è in pari con il cronoprogramma previsto dal Pnrr, quindi il danno è doppio perché va a colpire una Regione che sta mantenendo gli impegni presi. Si colpisce alla radice il modello di sanità nato dopo la drammatica lezione della pandemia, che ha dimostrato come la sanità territoriale sia fondamentale». Secondo Niccolai il comportamento del governo «è subdolo perché si dice che le strutture tagliate dovrebbero essere finanziate con altri fondi: peccato che gli altri fondi a cui ci si riferisce sono in gran parte già previsti per finanziare interventi sull’edilizia ospedaliera, sia i nuovi ospedali che le ristrutturazioni, oltretutto con tempi biblici di risposta da parte del ministero». Ecco perché, conclude, «la prossima settimana lanceremo una mobilitazione aperta a tutta la società toscana».
https://corrierefiorentino.corriere.it/