Gualtieri (Roma) guida la protesta: “Ignorate modifiche essenziali” Urso: non hai fatto niente da ministro
ROMA – Cattive notizie per Pippo Baudo (che denuncia la «dittatura dei tassisti» a Roma) e per le migliaia di persone a disagio tra Termini, l’aeroporto di Fiumicino, Milano, Torino, Napoli. Il decreto del governo Meloni – che dovrebbe aumentare le auto bianche – è «inutilizzabile». Parola del sindaco dellaCapitale, Roberto Gualtieri, che si sfoga aSky Tg24 . Le sue accuse sono sgradite ai ministri Salvini (Trasporti) e Urso (Imprese), che invitano Gualtieri a darsi una mossa. Ricade su di lui e gli altri sindaci l’attuazione del decreto (che oggi supererà il primo esame alla Camera per la conversione in legge).
Gualtieri è arrabbiato perché il decreto, a suo parere, dà corpo a un paradosso. Quasi costringe il Comune di Roma a seguire la vecchia (e lenta) procedura di rilascio delle licenze. La nuova – più veloce – procurerebbe un danno alle amministrazioni che Roma non accetta. Il numero chiave è 20%.
La vecchia procedura permette a un Comune di assegnare le nuove licenze – supponiamo, 1000 – sia pure tra infinite trappole burocratiche. Immaginiamo ora che un Comune come Roma fissi il prezzo di ogni licenza in 40 mila euro, incamerando così 40 milioni dai nuovi permessi di guida. La vecchia procedura destina l’80% di questo incasso ai tassisti storici. Lirisarcisce perché sopporteranno la concorrenza degli autisti in arrivo. Invece il 20% dell’incasso – pari nell’esempio a 8 milioni – resterebbe al Comune per finanziarne le spese. Le licenze sono attribuite con un concorso pubblico, da organizzare in un albergo. Gli uffici comunali necessitano di qualcherinforzo per gestire le pratiche di assegnazione. E rinforzi andrebbero garantiti anche alle speciali unità di Vigili Urbani che controllano il lavoro dei tassisti, intanto bisognosi di aree sosta.
I sindaci delle grandi città si trovano a un bivio, dunque. Possono seguire la procedura tradizionalee assicurarsi alcuni milioni di entrate. Possono seguire la nuova agile – e perdere dei soldi. Opzione, la seconda, che rischia di comportare una contestazione dai controllori della Corte di conti.
Ora, l’Anci – l’associazione dei Comuni – ha ispirato degli emendamenti al decreto governativo (per Roma ha partecipato alla riunioni l’assessore Eugenio Patanè). Emendamenti che avrebbero delineato una modalità di attribuzione rapida, certo, ma senza ammanchi per le amministrazioni. La maggioranza però ha bocciato gli emendamenti forse perché presentati da forze di opposizione (come Pd o Verdi e Sinistra). Ignorata anche la proposta di rendere senza scadenza le licenze stagionali, da attivare solo in estate o a Natale. Il decreto ne comprime la validità a 24 mesi: limite che scoraggerà i nuovi autisti dal richiederle.
Salvini (Trasporti) ribatte ai sindaci: regole migliori arrivano; «adesso – dice – non avrete più scuse ». Urso (Imprese) chiede a Gualtieri perché non abbia risolto l’emergenza taxi quando era ministro dell’Economia del governo Conte II; e non abbia attivato la procedura tradizionale, per quanto farraginosa, nei due anni da primo cittadino della Capitale. Lui, Gualtieri, domani vedrà i sindacati delle auto bianche per avviare comunque l’iter di assegnazione delle licenze, malgrado tutto.