Terremoto alleanze. Con il patto top secret firmato dai partiti della coalizione Funaro svelato ieri da Repubblica che fa infuriare Italia Viva. Spingendo il Pd a gettare acqua sul fuoco e a parlare di « nessun veto» a Renzi. Ma Sinistra Italiana conferma invece di voler esercitare un veto esplicito nei confronti di Iv, spiega di aver accettato l’ingresso in coalizione solo a quella condizione. E ora avverte: «Se entrano loro salta tutto».
Nel Pd invece destano una certa sorpresa le mosse non più politiche ma legali a cui sta lavorando Cecilia Del Re, l’ex assessora che ha chiesto primarie ma è stata nettamente sconfitta nell’assemblea dem di lunedì scorso: l’avvocata ora minaccia di denunciare e chiedere i danni in un Tribunale civile a più dirigenti dem “rei” secondolei di averla diffamata in contesti pubblici e con terzi. Tra loro c’è la consigliera regionale Pd Cristina Giachi, tra gli sponsor più in vista di Funaro.
E non solo: Del Re ha fatto presentare richiesta di accesso agli atti a segretari di circolo come Francesca Paolieri per ottenere i verbali e i documenti votati negli organi dem nelle ultime settimane per escludere le primarie e indicare il nome di Funaro. Del Re sta pensando di presentare un ricorso in Tribunale anche su quegli atti, convinta siano state commesse « forzature » e sia stato violato lo statuto Pd, impedendo agli iscritti- soci del partito di esprimersi. Un tantino in rotta rispetto a quanto detto ieri da Schlein.
A tre giorni dall’investitura di Sara Funaro un lungo weekend di tensioni si annuncia. Renzi ha convocato per sabato un evento alle Murate per lanciare la candidatura di Stefania Saccardi, la vicegovernatrice di Eugenio Giani, che prova a prendere tempo: «Non facciamo processi alle intenzioni» dice ieri. I propositi del segretario regionale Pd Emiliano Fossi di tentare comunque di dialogare con Renzi adesso si complicano molto. « Il potere di veto alla presenza di Italia viva che il Pd fiorentino ha concesso a Sinistra Italiana ha conseguenze pratiche. No all’ampliamento dello scalo di Peretola, no alla multiutility, no a nuove infrastrutture. Un capolavoro di intelligenza politica e di amore per la città dei dem » tuona ieri per primo da Iv Nicola Danti. E a ruota si lanciano all’assalto del Pd e di quell’accordo il segretario metropolitano dei renziani Francesco Casini, il senatore Francesco Bonifazi, dal Consiglio regionale Stefano Scaramelli.
«Non ci sono veti su Italia Viva. Assolutamente no, nessuno li ha mai messi» dice per il Pd il segretario cittadino Andrea Ceccarelli tentando di sminare il terreno. Spiegando che sui renziani non c’è una preclusione dei dem. Ma senza esprimersi su cosa comporti il fatto che nell’accordo di coalizione siglato con Azione, Più Europa, Volt, Laburisti e Sinistra Italiana- Verdi in possesso di Repubblica si parli di « condivisione » del fatto che «ogni ulteriore modifica della coalizione dovrà essere decisa all’unanimità». Di fatto un potere di veto: senza un ok di tutti non si allarga l’alleanza.
E Sinistra Italiana non manca di notarlo: «Eventuali nuovi ingressi in coalizione devono essere concordatida tutti, tutti devono essere d’accordo. Iv rappresenta la difesa dei poteri che ha tenuto Firenze bloccata per molto tempo per cui non li vogliamo in coalizione » dice la neosegretaria fiorentina di Sinistra Italiana Diana Kapo.
« Ceccarelli smentisce veti nei confronti di Italia Viva nel documento siglato con gli alleati? Peccato che Sinistra Italiana invece lo sbandieri orgogliosamente. Ceccarelli pubblichi il testo dell’accordo » sfida da Iv Danti. « Dalla Sardegna a Firenze il Pd ha rottamato le primarie. Schlein ha utilizzato le primarie per prendersi il partito e trasformarlo nella vecchia ditta » tuona l’ex premier. Anche i calendiani non sprizzerebbero di entusiasmo ad avere Iv in coalizione. « Noi pronti a sederci al tavolo con tutte le forze politiche che si sentono alternative alla destra sovranista » dice Più Europa. Ma il filo del dialogo possibile con Renzi si assottiglia. — e.f.