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5 Dicembre 2025Toscana, una manovra senza nuove tasse che punta su sanità, infrastrutture e un nuovo reddito di inserimento
La Toscana presenta una manovra da quasi tredici miliardi che prova a tenere insieme prudenza finanziaria e nuove misure sociali, senza aumentare la pressione fiscale. Il presidente Eugenio Giani lo ha ribadito con chiarezza: nessun ritocco alle imposte regionali e addizionale Irpef invariata. Restano confermati anche i servizi gratuiti per le famiglie, dai nidi ai libri scolastici.
Il capitolo più consistente è la sanità, che assorbe 8,2 miliardi di euro. A questi si aggiungono oltre 170 milioni di fondi regionali destinati a compensare i limiti del finanziamento nazionale, con l’obiettivo di proteggere qualità e accessibilità delle cure in una fase critica per tutti i sistemi regionali.
Accanto alla sanità, la manovra investe sul territorio. La Darsena Europa di Livorno ottiene 200 milioni, mentre altri 10 milioni sono destinati all’ampliamento del tratto Firenze–Scandicci della Fi-Pi-Li, dove è prevista la nascita della nuova società Toscana Strade, incaricata anche di gestire il pedaggio dei mezzi pesanti. Il trasporto pubblico locale riceve circa 700 milioni, risorse indispensabili per sostenere un settore che soffre ancora ritardi e disomogeneità.
Sul fronte delle entrate, la Regione conta di recuperare 200 milioni tramite il contrasto all’evasione fiscale. Una cifra ambiziosa, ma considerata fondamentale per mantenere l’equilibrio della manovra.
La vera novità politica è l’introduzione del reddito di inserimento lavorativo, rapidamente definito come una versione regionale del reddito di cittadinanza. La misura, finanziata con 23 milioni di euro, è destinata ai disoccupati privi di ammortizzatori sociali e prevede un assegno mensile tra 600 e 700 euro per un periodo compreso tra nove mesi e un anno, accompagnato da percorsi di formazione e rientro nel mercato del lavoro. L’Irpet definirà nelle prossime settimane la platea dei beneficiari.
Nel complesso, la manovra prova a bilanciare esigenze diverse: rassicurare i contribuenti, sostenere la sanità, mettere in movimento nuove opere pubbliche e sperimentare strumenti di protezione sociale. Resta da capire come queste scelte si tradurranno nella quotidianità dei cittadini: dalla qualità dei servizi sanitari alla frequenza dei mezzi pubblici, fino all’efficacia del nuovo reddito di inserimento nel rispondere alle fragilità del mercato del lavoro. La scommessa della Toscana è chiara: mantenere i conti in ordine senza rinunciare a investire dove il bisogno è più urgente.




