De Mossi chiuso tra il capo di gabinetto e il portavoce…
28 Agosto 2022The world’s cardinals, who will pick the next pope, get to know one another
29 Agosto 2022di Pierluigi Piccini
Ieri Pino Di Blasio è ritornato con un articolo nella Nazione sull’ipotesi dell’installazione di una struttura provvisoria del costo di circa due milioni e cinquecentomila euro. L’articolo fa anche notare come la delibera di giunta che dava mandato agli uffici di trovare la somma necessaria per la progettazione sia sparita. Sparizione che sarebbe piuttosto da attribuire al probabile annullamento di una delibera sulla quale avevamo fatto notare l’illegittimità in quanto conteneva in se sia l’indirizzo che la disposizione per gli uffici, cosa non corretta. Ma torniamo all’opera di Tresoldi che sembra essere per De Mossi indispensabile in quanto nell’articolo si ribadisce che sarà sciolto il nodo della decisione appena saranno trovati gli sponsor più o meno privati. Credo che una cifra del genere sarebbe piuttosto decisiva per far partire in maniera inequivocabile la Fondazione Santa Maria della Scala. Nell’incontro di commissione che ha visto presenti i membri della deputazione del SMS la cifra dei due milioni e cinquecentomila euro è la stessa necessaria per mettere la Fondazione in condizione di avviare il suo percorso in autonomia. Ma da dove dovrebbe provenire la somma in oggetto? Semplicemente dai dati di spesa del Comune del 2019 in fase pre Covid. Vediamoli: il Comune spendeva per la manutenzione ordinaria, straordinaria, il personale e l’attività culturale del Santa Maria proprio 2,5 milioni di euro così ripartiti: circa 1,8 milione per i costi fissi e circa 700 mila per le iniziative varie. Se rapportiamo tali importi al 2022 è necessario considerare che attualmente il costo dei servizi è pari a zero in quanto quello che prima veniva gestito da un privato è passato direttamente a Sigerico, ma, allo stesso tempo, che allora il gestore privato versava al Comune un aggio del 18%, mentre ora il rischio di impresa è tutto in carico a Sigerico, quindi al Comune. Nel medio periodo, in ogni caso, i biglietti, che nel 2019 producevano 550mila euro, non potranno annullare il rischio di impresa. Tanto più che nel 2022 il tutto è peggiorato perché è venuto meno il biglietto cumulativo e per la presenza del nuovo gestore che sposta il rischio tutto in carico all’Amministrazione comunale.
Sarà difficile nel breve, medio periodo far fronte con i biglietti ai rischi che si potrebbero evidenziare ed è proprio per questo che in una fase di avvio c’è bisogno di un surplus di denaro capace di mettere la Fondazione in carreggiata. Ad esempio manca un ufficio comunicazione del Santa Maria della Scala e allora possono succedere cose come la mostra su Tozzi attualmente aperta nei locali dell’Antico Ospedale che è costata circa 200 mila euro e che ha incassato, ad oggi, circa 6 mila euro di biglietti.
Chiudendo, come è possibile non concentrare l’attenzione economica su una realizzazione come la Fondazione Santa Maria della Scala che in nuce rappresenta un asset strategico per il territorio a vantaggio di un opera provvisoria che dura giusto i mesi di una campagna elettorale?