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6 Aprile 2024Le proposte
di Mario Sensini
FdI e FI: le misure entrino nel disegno di legge Gasparri
ROMA Non è una questione di merito. Sulla sanatoria delle piccole difformità edilizie proposta dal vicepremier Matteo Salvini, nella maggioranza sono tutti d’accordo. A destare qualche perplessità e preoccupazione dal punto di vista politico è il metodo usato dal leader della Lega. Anche se condivisibile il suo Piano Casa appare oggi agli alleati di governo come un nuovo strappo in avanti in chiave elettorale. Un’iniziativa, dunque, da riportare nell’ambito dei programmi della maggioranza, che da tempo sta lavorando su temi analoghi. Così si spiegano le cautele di Giorgia Meloni e Antonio Tajani, che vorrebbe far confluire le proposte di Salvini sulle difformità edilizie nel disegno di legge di Maurizio Gasparri sulla rigenerazione urbana.
«Sono materie cugine, non sorelle, ma sono strettamente legate. Sarebbe opportuna una discussione organica su questi temi» spiega Gasparri. In realtà l’unico punto di contatto tra la sua proposta e i principi indicati da Salvini è la semplificazione sul cambio di destinazione d’uso nell’ambito di categorie catastali omogenee. Il ddl Gasparri, nel testo attuale, non si occupa delle lievi difformità, delle tolleranze o del vincolo della doppia conformità, che sono il cuore della proposta di Salvini, scaturita dal confronto con le categorie, ma ancora in bozza.
Testo Unico
Una Commissione ha terminato la stesura del nuovo Testo Unico delle costruzioni
Il testo del ddl Gasparri era già stato discusso nella passata legislatura, bocciato dalla Ragioneria dello Stato per mancanza di coperture, e riproposto al nuovo Parlamento. È in commissione Ambiente del Senato, ed è stato unificato con altre cinque proposte di legge sulla rigenerazione urbana. Una presentata dalla Lega (primo firmatario Dreosto), due dal Pd (Rossomando e Mirabelli), una dal M5S (Elena Sironi) ed un’altra ancora da Forza Italia (Occhiuto).
Mozione
Ad aprile una mozione parlamentare di tutta la maggioranza sul tema della casa
Punta a favorire la rigenerazione delle periferie e degli spazi urbani, semplificando ad esempio demolizioni e ricostruzioni, e prevede anche incentivi economici e fiscali. «Potenzialmente sarebbe il veicolo ideale anche per la riforma dei bonus sulle ristrutturazioni» spiega Gasparri, preannunciando per aprile «una mozione parlamentare di tutta la maggioranza sulla casa, che riguarderà anche la tassazione e le modifiche alla direttiva Ue sulle Case Green».
Parallelamente ai lavori del Parlamento e alle iniziative della Lega, anche i tecnici del settore studiano da tempo una riforma del Dpr 380 del 2001 che regola l’edilizia. E si sono spinti ad affrontare anche il tema delle lievi difformità, proprio nella direzione intrapresa da Salvini. Una commissione del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici del ministero delle Infrastrutture ha appena terminato, dopo un confronto durato circa tre anni, la stesura del nuovo Testo Unico delle Costruzioni. Gli articoli dal 37 al 39 riguardano proprio i temi sollevati dal ministro, cioè le violazioni formali della disciplina edilizia e urbanistica, la legittimità degli interventi realizzati prima del 1967 (entrata in vigore della Legge Ponte che modifica la Legge Urbanistica del ‘42), fino al superamento della doppia conformità, che è il nocciolo del problema. Sul quale i tecnici la pensano esattamente come il ministro. Non ha senso una sanzione ripristinatoria di un intervento in origine abusivo, ma che potrebbe essere integralmente e legittimamente ricostruito subito dopo la sua demolizione, perché conforme alla normativa attuale. Un principio superato solo dall’Emilia-Romagna con una legge regionale (che invece è stata bocciata in Sicilia).