The Beatles – Don’t Let Me Down
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20 Settembre 2022Per evitare le spese di riscaldamento, il 30% delle strutture sospende l’attività nei prossimi giorni. Niente festa dei Santi e Natale in campagna, se ne riparla a primavera
diAlessandro Di Maria
Se state pensando di trascorrere qualche giorno in un agriturismo toscano durante le festività autunnali o natalizie, la ricerca per trovare una sistemazione rischia di essere molto ardua. Il caro bollette sta mettendo in crisi anche queste attività, che si troveranno costrette a chiudere la stagione già nei prossimi giorni, con la fine di settembre o al più tardi a metà ottobre. A dover subire questa scelta al momento è il 30% delle strutture. Per una regione che è leader in Italia per questa tipologia di accoglienza con 5.400 strutture e 89.000 posti letto. E ora con i rincari la sofferta, ma inevitabile decisione di rimanere chiusi per le festività dell’autunno, i Santi e l’Immacolata, oltre al periodo natalizio e dell’ultimo dell’anno, per poi riaprire in primavera con la Pasqua. « Se non ci saranno interventi da parte del governo o altri tipi di aiuti — spiega Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana, l’associazione interna a Coldiretti che raduna gli agriturismi — circa un 30% delle strutture chiuderà in anticipo la stagione, ma il trend può essere in crescita » . Una mazzata dopo una stagione che finalmente era andata bene, dopo i due anni disastrosi della pandemia. Una stagione che ha visto il ritorno in massa degli stranieri e che nei primi cinque mesi dell’anno ha visto per il turismo rurale il 245% in più di presenze rispetto al 2021. «L’estate è stata ottima — prosegue Serafini — abbiamo usufruito di tutto il turismo straniero che in pandemia era scomparso. Quest’anno già da maggio sono arrivati i primi viaggiatori da fuori Italia e a differenza del passato sono rimasti anche a luglio e agosto, quando invece prima si riaffacciavano a settembre. Questo ci ha dato una bella spinta».
Fino all’arrivo delle prime bollette maggiorate che ha messo nuovamente anche gli agriturismi in grave difficoltà: « Le strutture hanno ricevuto ora le bollette di agosto, c’è da superare quelle di settembre che non saranno sicuramente leggere, se consideriamo quanto sarà stata utilizzata l’aria condizionata visto il gran caldo. I costi delle utenze sono almeno raddoppiati rispetto al 2021».
Una situazione che non ha lasciato scampo ai proprietari di agriturismi, che proprio in questi giorni stanno facendo i conti su cosa convenga più fare. Considerando anche che con l’arrivo del freddo i costi aumenteranno ulteriormente: «Io sono tra quelli che chiuderà a fine mese — racconta Lorenzo Piras dell’agriturismo Capracotta, a Roccastrada, nella frazione di Montemassi, una quindicina di posti letto — ho già bloccato le prenotazioni, con questi prezzi del gas o raddoppio i prezzi ai turisti o sto fermo, considerando anche che man mano che si va avanti con l’autunno e l’inverno le giornate sono sempre più corte e la luce e il riscaldamento sono sempre accesi. Le mie bollette sono quasi raddoppiate». La scelta sofferta è stata presa anche da Antonio Baisi dell’agriturismo Casetta a Gavorrano, circa trenta posti letto: « Anch’io chiudo a fine mese. La redditività di questo tipo di attività non giustifica il costo alto delle bollette. A me sono aumentate almeno del 20%, con questi prezzi c’è il rischio di vanificare gli sforzi di una stagione. L’idea è quella di riaprire in primavera».