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13 Giugno 2025Sud Il proconosolato sul Meridione, già appannaggio di Raffaele Fitto, era vacante sin dall’ascesa del ministro alla Commissione europea
L’intervistatore Mario Sechi, direttore di Libero e suo ex portavoce, non chiede lumi a Giorgia Meloni l’intervistata sulla nomina a sorpresa dell’ex segretario della Cisl Luigi Sbarra a sottosegretario con delega al Sud. La premier provvede da sola: «Con la nomina di Sbarra il messaggio che voglio dare è che vogliamo continuare a rafforzare l’occupazione nel Sud, dove già cresce ancora più che nel resto d’Italia e che può essere la locomotiva del Paese».
IL PROCONOSOLATO sul Meridione, già appannaggio di Raffaele Fitto, era vacante sin dall’ascesa del ministro alla Commissione europea. La premier ritiene ora di aver trovato il nome giusto per spopolare al sud ma non è certo solo per questo che ha deciso il colpo a sorpresa.
IN SEDE DI CDM, in effetti, la premier era stata meno laconica: «Dobbiamo aprirci a nuovi mondi. Sbarra è stato leader della Cisl: è una risorsa». Risorsa per una leader pigliatutto che a volte piega a destra per tenere a bada la concorrenza di Salvini ma se del caso vira al centro per contenere Forza Italia. Mettere in squadra l’ex leader della Cisl serve anche a questo. Oltre che naturalmente, a cercare il colpo da Ko contro la Cgil.
Il giorno della lieta sorpresa non è stato scelto a caso. Rivolta ai ministri la premier ha segnalato l’importanza dei risultati del referendum. La donna è pragmatica, non si perde in calcoli aritmetici un po’ surreali. Come ripeterà qualche ora dopo nell’intervista a Sechi ritiene che se si propone un referendum abrogativo o si riesce a cancellare la legge o si è sconfitti. La Cgil non ce l’ha fatta, di conseguenza è in difficoltà e dunque è il momento di picchiare.
Non che la trattativa che ha portato Sbarra a palazzo Chigi abbia coinvolto la confederazione. Giorgia la ha gestita personalmente e solo con il diretto interessato, le cui simpatie per la destra erano del resto già note a palazzo Chigi. Ma il riflesso della nomina sui rapporti con il sindacato cattolico è inevitabile, nonostante qualche profondo ma inconfessabile malumore. E infatti l’apertura entusiasta della segretaria Daniela Fumarola, arriva a stretto giro: «Piena disponibilità a collaborare per affrontare le grandi sfide sul futuro del Meridione».
LA PREMIER, insomma, ha deciso di giocare una carta forte su tre tavoli contemporaneamente. Il più vistoso è davvero quello del Sud, dove la popolarità del governo oscilla, minacciata dall’autonomia differenziata della Lega e da politiche che finiscono per penalizzare proprio il Meridione. Sbarra sarà qualcosa in più di un semplice sottosegretario alla presidenza del Consiglio: un viceré, come era stato già Fitto, incaricato di rivitalizzare il consenso dei meridionali e vedremo presto con quali mezzi intenda provarci.
LA SCELTA PERÒ EVIDENZIA anche il carattere peculiare della leadership che Meloni esercita sul centrodestra. Gianfranco Rotondi, l’eterno nostalgico della mai dimenticata Balena Bianca, si lancia entusiasta: «A chi ancora litiga per il simbolo della Dc dico: datevi una calmata perché tanto la Dc la sta rifacendo Giorgia Meloni». Non ha torto. Il metodo proprio delle coalizioni, una sorta di divisione delle parti in commedia e conseguentemente delle aree di elettorato, alla sorella d’Italia è sempre andato stretto: è la sua forza e la sua debolezza. Mira a imporre se non il suo partito almeno se stessa come punto di riferimento complessivo: dei radicali che si sbracciano per Trump ma anche dei moderati che guardano con fastidio alle intemperanze di Salvini e di molti dirigenti della stessa FdI.
L’offensiva contro il sindacato è infine una delle partite principali che Giorgia ha deciso di giocare. Nell’intervista di ieri ha esaltato soprattutto il ruolo sociale del suo governo, presentandolo come vero campione degli interessi dei lavoratori e della lotta al precariato. In quella strategia, l’uomo che da ieri la affianca a palazzo Chigi dovrebbe avere, almeno nei progetti della regista, un ruolo centralissimo.