diAntonino PalumboQuattro case dello studente di Firenze proposte in gestione a privati. Altrettante a Pisa, tre a Siena. Dalla Calamandrei all’Ater, dalla Sassoli al Cipressino: l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario ( Ardsu) della Toscana ha deciso di passare da un modello di gestione pubblica a una collaborazione pubblico-privata. Ilmotivo? La copertura dei costi per migliorare la vivibilità di alcune residenze. Tra efficientamento energetico, adeguamento sismico, rifacimento dei servizi igienici e nuovi arredi, sarebbero al momento necessari interventi stimati in oltre 38 milioni tra Firenze (quasi 20 milioni), Pisa e Siena ( oltre 9 milioni per ciascuna). Costi che dovrebbero accollarsi i privati. Il termine per la presentazione delle proposte, tramite Sistema telematico acquisti della Regione Toscana, è fissato al prossimo 7 marzo.
In tempi di studentati privati dai prezzi insostenibili, dall’Ardsu Toscana chiariscono che l’iniziativa rappresenta una forma di sperimentazione, circoscritta ad alcune residenze, che non andrà a intaccare la gratuità garantita dalla Regione agli aventi diritto. Al concessionario del servizio, l’Ardsu corrisponderà il costo annuale dei posti letto riservati ( tremila euro a posto a studente è il valore attribuito dal bando 2024- 2025). L’azienda regionale per il diritto allo studio universitario dovrà garantire l’occupazione dell’ 80 per cento dei posti e potrà chiedere di riservarne, in ognuno degli anni accademici di concessione, un numero maggiore fino alla totale occupazione. Se rimangono posti non occupati dall’Ardsu, i concessionari privati potranno affittare le camere, ma solo a studenti e professori con “ tariffe sostenibili” (ma per ora non precisate).
La “sperimentazione” del Dsu Toscana è legata alla necessità di grandi investimenti per la realizzazione dei lavori di efficientamento energetico, ristrutturazione e ammodernamento delle residenze universitarie toscane. La Calamandrei di Firenze, 434 posti totali, ha più di tutte bisogno di interventi, su ogni fronte. Proprio nei giorni scorsi gli studenti della struttura sono tornati a lamentare la costante inagibilità dei bagni nella Torre B e la chiusura della sala cinema causa infiltrazioni, oltre che problemi legati alla raccolta rifiuti. Fra Calamandrei, Ater e Cipressino sono previsti lavori per oltre 19 milioni e 700mila euro. Solo la Sassoli, secondo il Dsu, non necessita di interventi, così come la San Cataldo a Pisa dove hanno invece bisogno di un make- up, per 9,2 milioni totali, le residenze universitarie Don Bosco, Fascetti e Nettuno. Stimati invece in 9 milioni 150mila euro gli interventi a 360 gradi sulle residenze Sperandie, Mattioli e San Marco a Siena. Le proposte dei privati dovranno comprendere, tra gli altri, la gestione dei servizi, tra gli altri, di guardiania/ reception, pulizie, manutenzione. La durata delle concessioni dovrà essere illustrata e giustificata dai proponenti, nel piano economico e finanziario e nella relativa relazione.