Il dato emerge nel bilancio record di operazioni fatte l’anno scorso: 300mila. Con un recupero sui tempi in cui si resta in lista, che però ancora non sono ottimali. Ora Asl e aziende ospedaliere dovranno verificare se quei cittadini hanno ancora bisogno
diMichele BocciSono i dimenticati della sanità toscana: quasi 11 mila persone che hanno fissato un intervento chirurgico nel 2021 e ancora non l’hanno fatto. Il dato è emerso da un recente sondaggi tra le aziende sanitarie e ospedaliere e racconta almeno un paio di cose sul servizio sanitario nostrano, così come ne nasconde altre. Ad esempio non dice un aspetto molto positivo, e cioè che il sistema pubblico sta costantemente aumentando il suo lavoro e nel 2023 è arrivato a ben 300 mila interventi chirurgici, tra quelli che richiedono un ricovero e gli ambulatoriali. Un dato record che non era stato mai raggiunto e superiore di oltre il 6% a quello dell’anno precedente, quando furono 281 mila.
L’offerta di prestazioni chirurgiche sta aumentando per recuperare la strada persa negli anni del Covid e più in generale per risolvere le liste di attesa. L’analisi del cosiddetti “interventi scaduti” nel 2021 è servita proprio a questo. Si è così scoperto che 11 mila operazioni fissate non sono state fatte. Adesso le aziende dovranno chiarire cosa è successo. Si sospetta infatti che molti di quei cittadini non abbiano più bisogno di fare l’intervento. Alcuni ad esempio potrebbero nel frattempo averlo fatto in una struttura diversa da quella in cui avevano prenotato senza però disdire. Oppure non hanno proprio più bisogno dell’operazione o comunque pensano che aspettare non sia un problema. Così non hanno contattato il reparto che li aveva presi in carico. Di certo, tra le 11 mila prestazioni non ce ne sono di urgenti o di comunque delicate, perché gli interessati avrebbero protestatocon le Asl oppure con la Regione. Il dato rivela però una mancanza anche delle aziende, che evidentemente non hanno fatto la giusta “ manutenzione” delle liste di attesa, non hanno cioè chiamato i pazienti per informarsi sulla loro condizione. Nel giro di alcune settimane si dovrebbe capire quanti sono gli interventi che devono essere ancora fatti e quelli che non servono più.
Da un po’ di tempo la Regionespinge molto sulle aziende per abbattere le liste chirurgiche. Per questo motivo si è riusciti a battere il record di interventi fatti, cosa che ha anche permesso di recuperare operazioni rimaste indietro nel 2022 e 2023, a colpi di 30 o 40 mila all’anno. Bisogna però insistere perché c’è ancora spazio da recuperare. Tra non molto l’assessorato alla Salute farà una delibera con la quale distribuirà ufficialmente alle Asl i soldi per l’abbattimento delle liste di attesa messi a disposizione dal governo. Non si tratta di un nuovo stanziamento, bensì di un vincolo di spesa sul fondo sanitario nazionale che è stato istituito tre anni fa e che continua ad essere previsto dall’esecutivo. La Regione assegnerà risorse alle aziende per pagare di più i medici e in generale il personale che contribuisce ad aumentare l’offerta di prestazioni specialistiche e chirurgiche, cosa che appunto serve a ridurre le liste di attesa. Ci saranno anche soldi da investire sull’attività che potrebbero essere utilizzati, soprattutto per visite ed esami, per comprare un maggior numero di prestazioni dal privato convenzionato.
Le liste di attesa, del resto, sono uno dei problemi maggiormente sentiti dai cittadini e quindi anche dalla politica, che promette continuamente di risolverle. Una quota di problemi è praticamente impossibile da eliminare ma si può comunque molto migliorare, anche in Toscana. L’inizio dell’anno è andato abbastanza bene per quanto riguarda la specialistica, mentre i dati di dicembre 2023 dicono che sulla chirurgia c’è ancora recuperare. Anche se l’anno scorso si è battuto il record di interventi effettuati.