“Mazon dimision!”, Mazon dimetteti! hanno gridato anche al governatore di Valencia, cui la gente non perdona di aver ignorato l’allerta meteo per 12 ore lanciando l’allarme sui cellulari solo alle 20.11, a tragedia ormai consumata. “La gente sta morendo e voi venite adesso!”, ha gridato una donna. “Prendete una pala”, hanno urlato altri, fra lanci di buste colme di fango, bottiglie di plastica e altro. “El presidente del gobierno es un perro”, il presidente del governo è un cane, si è sentito urlare ancora, mentre un uomo ha tentato di colpire Sanchez alle spalle con un bastone. A quel punto è scattato il protocollo di sicurezza e il premier è stato evacuato sull’auto ufficiale, semidistrutta e con i vetri fracassati a colpi di pale e calci.
Fra tumulti e spintoni, re Felipe è invece rimasto: “Nessuno era preparato a una catastrofe come questa”, ha detto. Il Capo dello Stato e la regina Letizia, colpita al volto da una palla di fango, hanno fatto appello alla calma, cercando parole di conforto. Letizia non ha retto la tensione ed è scoppiata in lacrime. Quando una donna le si è avvicinata dicendo “non è per lei signora”, la regina si è sciolta in un abbraccio. Poi anche i reali, scortati da polizia e militari, hanno lasciato il posto.
“Esprimo tutta la solidarietà e riconosco l’angoscia e la sofferenza patite dalle popolazioni”, ha detto Sanchez in una dichiarazione, condannando tuttavia “ogni tipo di violenza” e assicurando che “non distoglierà il governo dal principale obiettivo che in questo momento è salvare vite, recuperare i cadaveri e impegnarci nella ricostruzione”. Bisogna “comprendere la rabbia e la frustrazione delle persone”, gli ha fatto eco re Felipe in serata.
Intanto è ricominciato a piovere. Sindaci e Protezione civile stanno avvisando la popolazione di rifugiarsi nei piani alti degli edifici e di non uscire per nessun motivo: l’incubo sembra non finire mai.