Hand Of Fate
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6 Settembre 2023La decisione
di Francesco Bottazzo
La misura dal 2024 contro il turismo mordi e fuggi. Gli albergatori: «Giusto che chi pernotta non paghi»
Un occhio sul calendario, una mano sul portafoglio. I turisti giornalieri che vorranno visitare Venezia dal 2024 dovranno prenotare e pagare un ticket di 5 euro se sceglieranno di volerla vedere nei giorni (una trentina) da bollino nero. «Chiedo la collaborazione di tutti per aiutarci a salvare Venezia e farla diventare la più antica città del futuro», si appella il sindaco Luigi Brugnaro.
La svolta ieri in giunta con l’approvazione del nuovo regolamento dopo quattro anni di confronti, bozze e polemiche. Il contributo non sarà dovuto per i ragazzi sotto i 14 anni, i residenti nel comune di Venezia, i lavoratori (dipendenti o autonomi), anche pendolari e studenti. Sono esentati dal pagamento — ma dovranno prenotare l’accesso — coloro che soggiornano in strutture ricettive del territorio comunale (che pagano già la tassa di soggiorno), i residenti in Veneto, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine e i parenti fino al terzo grado dei residenti. «Il messaggio che vogliamo dare è che Venezia è accessibile, aperta, ma i visitatori, sia nazionali che internazionali, devono comprendere che serve una programmazione per gestire al meglio l’equilibrio tra residenzialità e turismo», specifica l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Nessuna soglia limite di accesso è fissata, basta prenotare e pagare, ma già questo, secondo Ca’ Farsetti, potrebbe scoraggiare centinaia di persone di raggiungere la città.
L’obiettivo del sindaco Brugnaro è di limitare in alcuni giorni la pressione turistica, rispondendo anche alle preoccupazioni dell’Unesco che ha minacciato di inserire Venezia nella blacklist dei siti a rischio: «L’istituzione del contributo d’accesso potrà comportare effetti sull’impatto dei flussi turistici», precisa Ca’ Farsetti.
Chiedo a tutti di collaborare per aiutarci a salvare Venezia e farla diventare la più antica città del futuro
Il turista giornaliero che arriva a Venezia dovrà quindi andare nell’apposito sito, registrare la propria prenotazione, pagare, e in cambio riceverà il Qr code che dovrà mostrare ai controllori: la multa va dai 50 ai 300 euro.
«Ci poniamo come apripista a livello mondiale, consapevoli dell’urgenza di trovare un nuovo equilibrio tra i diritti di chi a Venezia ci vive, ci studia o ci lavora e di chi visita la città», dice l’assessore al Turismo Simone Venturini. Di sicuro non è un provvedimento per fare casa se da una prima stima i turisti giornalieri sono diecimila e per i trenta giorni l’incasso potrebbe essere un milione e mezzo con cui il Comune dovrà pagare i costi del portale e dei controlli.
Venezia può fare da apripista per altre località afflitte dalla stessa piaga, dalle Cinque Terre a San Gimignano
«Venezia potrebbe fare da apripista rispetto alle altre località afflitte dalla piaga del sovraffollamento dei visitatori, dalle Cinque Terre a San Gimignano — dice il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli —. A patto, naturalmente, che non verrà davvero fatta pagare ai turisti residenti, quelli che alloggiano nelle strutture ricettive per intenderci, perché già pagano la tassa di soggiorno».
Nuovo contatore dei posti letto dell’offerta ricettiva