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1 Ottobre 2024Fossi: no alle primarie ma decideremo insieme. Nardella: parliamo di temi
Gi.Be. – L.G.
Aperture e tirate di orecchie, fughe in avanti e passi indietro scuotono la coalizione di centrosinistra alla ricerca di una quadra per blindare il «campo largo» in vista delle Regionali 2025 dopo le turbolenze nazionali. Con una serie di nodi da sciogliere, dal ricorso alle primarie alla ricandidatura del governatore, Eugenio Giani. «All’amico Fratoianni dico ancora una volta che sulle primarie per individuare un candidato comune alle Regionali non sono d’accordo, ma queste cose si decidono tutti insieme, quindi fino a che non è delineato il perimetro della coalizione sarà difficile fare considerazioni definitive», apre il segretario toscano del Pd, Emiliano Fossi. La risposta è al leader nazionale di Si che sabato sera a Pisa aveva invitato «l’amico Emiliano» a prendere in considerazioni candidature alternative a Giani con delle primarie di coalizione. Ma anche a Verdi e M5s che puntano a cambiare volti e idee per sbloccare l’ingresso nella coalizione. Veti incrociati su cui interviene l’europarlamentare Pd, Dario Nardella, offrendo una sponda all’attivismo del presidente toscano: «Non possiamo dividerci quando ancora dobbiamo partire. C’è un percorso sui temi, se poi maturano divisioni almeno ci sarà modo di spiegarlo ai cittadini perché facciamo delle scelte. Il percorso lanciato da Fossi mi sembra ordinato e lineare. Dopodiché abbiamo un presidente, ha fatto un solo mandato, è naturale che possa aspettarsi di farne un secondo: non mi pare una lesa maestà».
Fossi invece ospite di Toscana Tv nicchia, predica l’unità del campo largo e spera «di coinvolgere presto, come in altre situazioni in varie regioni italiane, il M5S, che non è più quello delle origini». Il sogno è lo stesso della segretaria Schlein: tenere tutti i partiti alternativi al centrodestra insieme. Ma data la nota serie di veti incrociati tra renziani e contiani, è consapevole che sarà complesso che Italia viva riesca a rimanere nella coalizione di cui attualmente fa parte in Regione. Un altro tassello che fa tremare la ricandidatura di Giani? «Niente affatto — sostiene il segretario regionale Pd — perché anche recentemente abbiamo avuto un incontro molto positivo con la giunta regionale per il suo ultimo anno di lavoro, con obiettivi molto diversi da quelli con cui l’amministrazione era partita. Dunque sono fiducioso: le scelte sui nomi si fanno dopo il percorso». Nardella si accoda: «Apriamo un confronto ma che sia costruttivo. Non bisogna arrivare per inerzia alle cose, bisogna arrivarci compiendo dei passi: mettiamoci a sedere invece di discutere sul posto da prendere».