Ma per la candidatura nella corsa a sindaco non demorde l’ex assessora Del Re, che il 15 terrà la sua convention al Tuscany Hall
di Ernesto Ferrara
Corsa a sindaco, il Pd accelera su Sara Funaro. Due giorni fa i radar più accurati della politica fiorentina hanno intercettato un vertice a tre ai massimi livelli in Regione che ha affrontato la questione. C’erano il governatore Eugenio Giani, il sindaco Dario Nardella e il deputato segretario regionale del Pd Emiliano Fossi. Niente blitz e niente forzature, è stata la trama della discussione. Però sul tavolo sono rimbalzati il consenso abbastanza largo dell’assessora al sociale nel Pd fiorentino e le aperture sulla sua candidatura già arrivate da un pezzo della possibile coalizione 2024, da Azione a Più Europa a un pezzo di sinistra. E a nessuno dei tre sfugge come ormai il tempo stringa: è vero che una chiusura formale della partita potrà anche arrivare a febbraio, ma in uno scenario fluido, con auto- candidati già in piena campagna elettorale ( l’ex assessora Cecilia Del Re, che il 15 conferma la convention di lancio al Tuscany Hall) e con negoziati cruciali ancora tutti da affrontare ( dalle alleanze più spinose ai nodi del programma) una spinta se non ufficiale almeno politica potrebbe rafforzare e dare gambe al progetto Funaro, hanno condiviso i tre. Adesso un impulso decisivo nel Pd sulla candidatura a sindaco, peraltro condiviso tra l’area Schlein e il nuovo asse Nardella Giani (in Europa il primo, bis in Regione il secondo, destra permettendo) sembra esserci.
Va detto che le spine non mancano. E pure grosse. Del Re mercoledì prossimo chiederà primarie a gran voce e l’idea del grosso del blocco funariano tra i dem fiorentini non levorrebbe. Il tema potrebbe affiorare anche lunedì nella direzione cittadina del Pd già convocata, dove da quello che trapela il segretario Ceccarelli aggiornerà sul percorso alla caccia del candidato giusto mandando un segnale a chi sta bruciando le tappe come Del Re, che secondo idem sta continuando a cercare sponde in Italia Viva per fare una lista civica. Resta il quesito: come rispondere alla sua pressante domanda di primarie? Col voto contrario nell’assemblea cittadina dem o accettando il guanto di sfida? Anche l’affaire Montanari ha in qualche modo dato un’accelerazione. Il rettore paladino della gauche italiana proposto dal leader 5 Stelle Conte a Schlein come candidato a Firenze ha sollevato imbarazzi e dubbi in molta parte del Pd fiorentino senza incontrare ok ma nemmeno veti dal Nazareno. Uno scenario che agli strateghi dem fiorentini sta consigliando rapidità di scelte sull’autoctona Funaro, tanto più se in grado di tenere insieme un fronte ampio. Non è detto se anche i 5 Stelle. Ma nemmeno è da escludere: gli schleiniani sperano che proprio Montanari, in rapporti costanti con l’assessore Andrea Giorgio, possa costituire un ponte con quel mondo a giugno 2024. Renzi invece è ancora un’incognita. Stasera il leader di Italia Viva sarà al teatro Niccolini per un evento dove lancerà strali sulla sola ipotesi Montanari e saette sul Pd. «Dal Pd non arrivano segnali sulla ricerca di un candidato sindaco condiviso e il tempo sta per finire. La triste vicenda della disponibilità offerta da Montanari, conferma che i dem sono ancora confusi ed in alto mare » avvertiva ieri il capo regionale di Iv Nicola Danti.