Le attività in Europa passano sotto il controllo di Arçelik
di Flavio BiniMILANO
Anche il mercato degli elettrodomestici si muove in Europa all’insegna del consolidamento, agitando però le preoccupazioni dei lavoratori italiani. Ad andare a nozze, benché non paritarie, sono l’americana Whirlpool e la turca Arçelik che hanno annunciato la nascita di una joint venture relative alle sole attività del vecchio Continente, che si candida a diventare uno dei giganti europei del settore, con un fatturato da 6 miliardi di euro, lanciando la sfida alla tedesca Bosch. La nuova società sarà costituita per il 75% da Arçelik e per il 25% da Whirlpool.
Contattata da Repubblica , l’azienda spiega che dalla combinazione non sono previsti al momento impatti sull’occupazione. Rassicurazioni insufficienti per i sindacati: «Le operazioni di questo genere comportano forti rischi industriali e occupazionali, a causa delle cosiddette sinergie e ottimizzazioni dei costi», spiegano Fiom, Fim e Uilm in una nota congiunta. «È scandaloso che, nonostante le nostre richieste, questo governo non si sia mai voluto occupare della questione», attacca la segretaria nazionale Fiom e responsabile del settore elettrodomestici Barbara Tibaldi. «Whirlpool è la più grande azienda che opera in Italia negli elettrodomestici, che è il secondo settore manifatturiero del Paese. Il governo non sapeva dell’operazione? Non è stato informato? Non possono pensare che la questione non li riguardi. Hanno appena rinominato il ministero dello Sviluppo Economico come ministero delle Imprese e del Made in Italy. Qui il Made in Italy, che si chiamava Merloni, Indesit e i nostri marchi storici, è stato prima scippato dagli americani e ora va ai turchi. Alla faccia della difesa delle nostre imprese». Il Mimit ha fatto sapere che il ministro Adolfo Urso convocherà l’azienda ed «è pronto a verificare le intenzioni industriali dell’acquirente con l’obiettivo di salvaguardare produzioni in Italia e livelli occupazionali».
Per il presidente e ad di Whirlpool Corporation, Marc Bitzer, l’operazione – che porterà 200 milioni di sinergie – è una «pietra miliare nella trasformazione del nostro portafoglio ». Whirlpool conferirà alla nuova società i dieci stabilimenti europei: cinque in Italia, che danno lavoro a 4.700 dipendenti, tre in Polonia, uno in Regno Unito e uno in Slovacchia. Sotto la nuova realtà, da 20 mila dipendenti, passeranno marchi storici come Indesit, Ignis e Hotpoint (ex Ariston). Whirlpool ha poi ha raggiunto un accordo di principio per trasferire le proprie attività in Medio Oriente e Africa ad Arçelik. Ma terrà per sé il business Emea dei piccoli elettrodomestici KitchenAid. Da parte sua, Arçelik porta in dote il marchio Beko, molto popolare per frigoriferi e lavatrici, e la tedesca Grundig, un tempo eccellenza dei televisori.