“Rossi si lasciò cadere”. Ma 9 ferite e un nuovo video tengono aperto il giallo
20 Luglio 2022Ma la famiglia non si rassegna: «Mps responsabile»
20 Luglio 2022“Minacce”. Migliorino della commissione d’inchiesta denuncia: “Cadaveri di animali sull’auto”
di Marco Grasso
Il corpo di David Rossi presentava ferite “incompatibili con la caduta” mai spiegate dalla tesi del suicidio sostenuta per otto anni nella versione ufficiale. Nell’ordine: una tumefazione all’occhio sinistro; ferite al volto verticali; segni sugli avambracci a forma “di dita”; abrasioni al polso e il segno del quadrante dell’orologio strappato, che “non si può escludere” siano state provocate da una presa. In altre parole, il manager del Monte dei Paschi – morto dopo essere precipitato (forse) dal suo ufficio il 6 marzo 2013, nel pieno dello scandalo finanziario che investiva la banca – sarebbe stato picchiato. E sarebbe successo prima delle 18.20 (viene soccorso alle 20.30), perché vari testimoni lo avevano incontrato senza notare stranezze. Ad affermarlo non sono più solo i consulenti della famiglia, ma il pool medico-legale della commissione parlamentare d’inchiesta, coordinato da Vittorio Fineschi, ordinario della Sapienza di Roma. Per gli esperti quelle ferite non possono essere state “autoinferte”. E Rossi, se soccorso, poteva essere salvato. Invece è rimasto agonizzante sul selciato 20 minuti e i suoi polmoni si sono riempiti di sangue. Un lasso di tempo in cui le telecamere riprendono un uomo (mai identificato) che parla al telefono, osserva un attimo la scena e poi scompare. Per i legali della famiglia Rossi, Carmelo Miceli e Paolo Pirani, e anche per parte della commissione parlamentare, ce n’è abbastanza perché i pm riaprano un fascicolo per omicidio o istigazione al suicidio.
Ma queste non sono le uniche scoperte divulgate ieri durante la presentazione della superperizia consegnata alla commissione, in parte già trasmessa alle Procure competenti. Dagli accertamenti di Luca Migliorino, parlamentare del M5S, è emersa l’esistenza di un secondo video, oltre a quello della caduta di Rossi. Un filmato ripreso dalla telecamera numero 8, da cui si vedono uscire due dipendenti Mps da una porta secondaria, 2 minuti e 17 secondi dopo la caduta di Rossi. Il documento, trovato nella copia forense dei dati, è stato cancellato dal fascicolo di indagine. “Un fatto anomalo – dice il presidente della Commissione Pierantonio Zanettin (FI) – lo abbiamo segnalato alla Procura di Genova”. I pm liguri sono competenti su eventuali depistaggi. E negli ultimi mesi hanno interrogato decine di persone, tra cui molti carabinieri, che affollavano la scena di una morte (o di un potenziale delitto) affidata in teoria alla polizia, l’unica ad aver redatto dei verbali. Che rilevanza ha quel video? Viene escluso che le due persone riprese siano coinvolte nella morte di Rossi. Il problema è un altro: per 8 anni si è detto che dall’istituto non c’erano uscite alternative e che tutte le porte erano allarmate. Quell’uscita, peraltro, è collegata con un tunnel all’edificio della stanza di Rossi in cui, per una prima perizia dei Ris, il manager potrebbe essersi sporcato le scarpe di calce (altro fatto mai chiarito). La superperizia registra anche lo scetticismo di Racis, Ris e Ros a tesi alternative: la più verosimile, per i carabinieri, rimane il suicidio.
Restano però molti interrogativi aperti. C’è il famoso numero 4099009, digitato sul cellulare della vittima dopo la sua morte, così simile a un conto bancario, giustificato come una ricarica automatica al telefono della figlia adottiva Carolina Orlandi (che non aveva esaurito il credito). In uno dei computer sequestrati nell’ufficio di Rossi sono state trovate (per la prima volta) tracce di foto cancellate a sfondo sessuale. File distrutti, sfuggiti a due inchieste della Procura di Siena, secondo cui Rossi si è suicidato, e a una terza di Genova che indagava su presunti depistaggi legati a festini hard, anch’essa archiviata. Per alcuni membri della commissione sarebbe addirittura in dubbio che quel pc appartenesse a Rossi.
Le ultime stranezze emergono da alcune denunce di Migliorino alle forze dell’ordine. Il parlamentare ha trovato fiori mortuari davanti alla porta di casa, uccelli morti sulla macchina, e tre personaggi identificati dalla Digos, che stazionavano di notte sotto il suo appartamento. Circostanze che hanno destato l’attenzione della questura, che gli ha assegnato una sorveglianza dinamica, mentre il deputato ha cambiato aria per qualche tempo. Migliorino evita di commentare – è anche membro della Commissione Antimafia – ma queste ultime anomalie si aggiungono a una lunga serie.