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UNA NUOVA VITA PER IL SOTTOPASSAGGIO DELLA LIZZA
Tanto è stato detto ma ben poco è stato realizzato, per il sottopassaggio della Lizza. Da hub turistico a parcheggio per ciclomotori o biciclette, perfino murales artistici, senza di fatto migliorare la qualità degli spazi. La superficie al di sotto del suolo ha funzione di legante di un’area più vasta che comprende piazza Gramsci, i giardini pubblici della Lizza, Fortezza Medicea e Stadio, con iniziale destinazione di punto informazioni turistico e biglietteria. Attualmente la condizione desta notevoli preoccupazioni poiché nulla si è mosso, nonostante il finanziamento di 700 mila euro stanziati dal Ministero del Turismo, per la realizzazione di un hub turistico. Un hub, però, ha come caratteristica principale la posizione strategica e soprattutto, in ambito turistico, la visuale panoramica, oltre ad essere ben riconoscibile e simbolo rappresentativo, qualità che non possiede il sottopassaggio. La peculiarità principale del tunnel è collegare delle aree con percorsi accessibili traguardano sempre luoghi, seppur vicini, differenti per pavimentazione e coni visivi, come se ogni uscita avesse vita propria, a differenza delle classiche uscite delle metropolitane tutte simili tra di loro.
L’eterogeneità consente di ampliare la possibilità di un’unica destinazione che si adatta perfettamente allo sviluppo della sensibilità interiore dell’uomo per la comprensione di opere artistiche contemporanee, invertendo di fatto il loro concetto classico: dall’opera d’arte inserita in uno spazio pubblico allo spazio pubblico che diventa opera d’arte.
Vi sono parti di tunnel che consentono la totale immersività nell’arte, pensando a pareti con grafiche e rivestimenti che possano trasformarsi in sedute; altre, meno adatte, potrebbero ospitare lo sviluppo del filone “contemporanea – sotterranea” o sfruttare il buio per proiezioni digitali artistiche seguendo la cultura “underground”: una vera innovazione per una città che conosce il sottosuolo esclusivamente come una antica risorsa idrica.
Tutto ciò, di fatto, consentirebbe di creare un rapporto quasi intimo con l’arte contemporanea, aprendo la possibilità di definire un nuovo percorso artistico, da studiare, per la Fortezza Medicea, luogo fin troppo abbandonato nella stagione invernale. Di riflesso, spontaneamente, diviene automatico il legame con la musica, espressione artistica che nel corso del tempo ha spesso avuto un percorso parallelo con l’arte, implementando così un’esperienza sensoriale completa.
Vi sono parti di tunnel che consentono la totale immersività nell’arte, pensando a pareti con grafiche e rivestimenti che possano trasformarsi in sedute; altre, meno adatte, potrebbero ospitare lo sviluppo del filone “contemporanea – sotterranea” o sfruttare il buio per proiezioni digitali artistiche seguendo la cultura “underground”: una vera innovazione per una città che conosce il sottosuolo esclusivamente come una antica risorsa idrica.
Tutto ciò, di fatto, consentirebbe di creare un rapporto quasi intimo con l’arte contemporanea, aprendo la possibilità di definire un nuovo percorso artistico, da studiare, per la Fortezza Medicea, luogo fin troppo abbandonato nella stagione invernale. Di riflesso, spontaneamente, diviene automatico il legame con la musica, espressione artistica che nel corso del tempo ha spesso avuto un percorso parallelo con l’arte, implementando così un’esperienza sensoriale completa.
Molte volte è di difficile lettura un paesaggio invisibile, qualcosa che sembra neanche appartenere alla città, qualcosa da destinare ad altri non per la cittadinanza in primis, qualcosa che sa di degrado. Eppure, la ricchezza culturale che può sprigionare un luogo come il sottopassaggio della Lizza non è minimamente da sottovalutare: chiediamo, quindi, che l’amministrazione comunale si adoperi al più presto per dargli una nuova vita.