Ah! Ecco, adesso è tutto più chiaro
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22 Novembre 2024Per quanto mi riguarda sono stato ferocemente contrario all’ultima proposta di Museo del Palio quella durante il mandato del sindaco De Mossi per due motivi sostanziali: la irrealizzabilità progettuale che sconvolgeva i Magazzini del Sale e non solo e per la commercializzazione della Festa che era implicita nella proposta gestionale e nella ipotesi di convezione presentata al Comune. Viceversa ho sempre creduto e continuo a farlo che una esposizione ragionata dei materiali di proprietà comunale nel Palazzo comunale e il potenziamento, adeguamento della rete dei musei di contrada fosse la soluzione migliore con le contrade libere di scegliere cosa fare del proprio patrimonio. Questa è stata e resta la mia posizione. Pierluigi Piccini
𝗡𝗢 𝗔 𝗦𝗔𝗟𝗧𝗜 𝗡𝗘𝗟 𝗕𝗨𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗨𝗡 𝗠𝗨𝗦𝗘𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗣𝗔𝗟𝗜𝗢 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗜𝗘𝗖𝗔
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Il museo del Palio genera le alleanze trasversali
Falorni è sempre stato favorevole al progetto, Piccinni contraria come il sindaco Fabio
di Stefano Bisi
SIENA Uniti si vince, di solito, ma qualche volta si può perdere. Non capita spesso di vedere sulla stessa posizione il sindaco Nicoletta Fabio e la consigliera comunale del Pd Gabriella Piccinni che, in questa occasione, dicono no al museo del Palio, poi ribattezzato galleria, un p o’ per mancanza di soldi e un po’ perché non si può mummificare una Festa viv a. E’ dagli anni Ottanta del secolo scorso che si parla di un museo del Palio da allestire anche come attrazione per chi viene da fuori, ma è alla fine dei Novanta che l’i d ea prende concretezza. E’ il sindaco Pierluigi Piccini il primo, ma poi hanno continuato Maurizio Cenni, Bruno Valentini e Luigi De Mossi, tutti stimolati dai ripetuti interventi di Marco Falorni, oggi consigliere comunale di maggioranza e memoria storica delle vicende che hanno riguardato il progett o. In una interrogazione al sindaco piddino Valentini del novembre 2013 ribadiva “che del Museo del Palio se ne parla fin dall’ultimo scorcio del secondo millennio, che se ne rintraccia un primo atto con la delibera della Giunta Comunale numero 738 del 20 ottobre 1999 che dette avvio al progetto, e che la realizzazione dello stesso è stata molte volte promessa dai vari sindaci che si sono avvicendati, a partire dal programma elettorale del sindaco Cenni nel 2001” e ricordava “che nel corso degli anni il sottoscritto ha presentato, sull’arg omento, numerose interrogazioni a risposta in aula, a risposta scritta e richieste di accesso agli atti, senza mai riuscire a capire in modo definitivo quando il Museo sarà operativo, quali caratteristiche avrà, e quante spese sono state già effettuate per la sua rea l i zz az i o n e”. Falorni ricorda “che in ogni caso, nel tempo, il Comune ha sostenuto ingenti spese per la realizzazione del museo del Palio, sia per lavori materiali (opere murarie, impianti), sia per la progettazione” e con giustificata pignoleria chiede “a quanto ammonta complessivamente la spesa finora sostenuta dal Comune, comprensiva ovviamente dei contributi ricevuti da soggetti esterni, per la realizzazione di lavori materiali relativi al museo del Palio e, separatamente, per la realizzazione della progettazione relativa allo stesso”. Si arriva a gennaio 2023 e il progetto sembra entrare in dirittura di arrivo con la giunta De Mossi che dopo due anni di tentennamenti, di limature al progetto dell’architet – to Andrea Milani, di trattative con finanziatori potenziali tra i quali Mark Getty, pensa di allestire il museo del Palio nei Magazzini del Sale. Sarà soprattutto virtuale e dovrebbe costare attorno ai 7 milioni di euro, con la durata dei lavori stimata in 18 mesi. Costi elevati che fanno storcere la bocca ma si decide di andare avanti. A luglio del 2023 un’altra interrogazione, questa volta del consigliere comunale del Pd Luca Micheli a cui il sindaco risponde così: “Un progetto da portare avanti, che dovrà collegarsi materialmente ed immaterialmente ai diciassette musei della città integrando così una rete connettiva che possa anche rispondere ai contemporanei approcci di rigenerazione urbana a base cultu ra l e”. Il sindaco fa la cronistoria e dice: “R iguarda certamente un progetto virtuoso, in essere da oltre sette anni e sul quale però è necessario, arrivati a questo punto, tracciare delle linee precise e capire lo stato effettivo dei lavori e dei contenuti proposti. L’amministrazione nel 2016 aveva ritenuto di riattivare il percorso per la realizzazione del cosiddetto museo del Palio, successivamente denominato galleria, individuando, per tale necessità, gli spazi di alcuni magazzini comunali e delle attuali sale dei costumi. Successivamente la nuova amministrazione guidata dal sindaco De Mossi, nel settembre 2019, ipotizzava di arricchire l’offerta espositiva ed ampliare gli spazi includendo gli attuali Magazzini del Sale, nonché altri volumi destinati ad uffici”. Poi la proposta: “Nel febbraio 2023 giungeva all’amministrazio – ne un progetto della Fondazione Mark Getty che ipotizzava la realizzazione di un intervento di musealizzazione secondo lo schema del project financing. L’amministra – zione ha provveduto ad una prima istruttoria ed ha richiesto al soggetto proponente una serie di integrazioni essenziali. Ad oggi il proponente non ha trasmesso le integrazioni richieste”. Nella risposta all’interrogazione il sindaco dice: “Espressi effettivamente qualche perplessità nel 2016 e non ero la sola, non tanto per la non condivisione del progetto, rigoroso dal punto di vista scientifico, ma per una mia convinzione di non cristallizzare il Palio in un museo. Sono passati sette anni, ho percepito la richiesta dei senesi e dei cittadini per una ripresa di questo progetto e ritengo che effettivamente un hub informativo sulla nostra tradizione possa essere opportuno. Intendo dedicar mici”. Era il 2023. Ora si è passati dalla fase possibilista al no: “Finché sarò in carica non si farà”. E così sia.