Von der Leyen a Roma, ma Fi oscura la sua candidata
14 Maggio 2024Meloni rinvia le nomine di Cdp, Rai e Fs per fare i conti con Salvini dopo le europee. E sente Mattarella
14 Maggio 2024
«No alle corse inganno alle Europee». E punta al ricorso sul duello in Tv
Maria Teresa Meli
ROMA I sondaggi non vanno benissimo. Nonostante il movimentismo e il pacifismo, i 5 Stelle non riescono a sfondare e Giuseppe Conte è preoccupato. Ad amplificare i timori dell’ex premier contribuiscono due fattori. Primo, la sua decisione di non candidarsi alle Europee, al contrario di quasi tutti gli altri leader politici, inevitabilmente toglie un possibile traino al Movimento. Secondo, il previsto confronto in tv tra Schlein e Meloni con l’inevitabile polarizzazione che ne consegue, rischia di lasciar nell’ombra il leader del M5S.
Sul secondo fattore Conte non può fare nulla se non ipotizzare, insieme con Avs, un ricorso all’Agcom: «Vogliamo che siano rispettate le regole della par condicio. Siamo in una campagna elettorale per un voto proporzionale, non ci sono partiti o leader che rappresentano la maggioranza e l’opposizione. Tutti i leader rappresentano i propri partiti. Crediamo che questa impostazione del confronto televisivo sia profondamente sbagliata, vogliamo il rispetto degli elettori. Non siano ingannati», dichiara l’ex premier.
Ma sulla candidatura di Elly Schlein alle Europee, sì che Conte può agire. Lo fa presentando una proposta di legge sulla incandidabilità dei parlamentari nazionali a Strasburgo. È chiaro che la proposta in sé lascia il tempo che trova, ma l’obiettivo è un altro: fare tutta la campagna elettorale sull’«inganno agli elettori» perpetrato dal duo Meloni-Schlein, che pur presentandosi alle Europee non andrà a Strasburgo. L’annuncio è di ieri mattina e il leader del M5S lo enfatizza il più possibile, nel corso del suo incontro con la stampa estera: «Ho depositato una proposta di legge in materia di incandidabilità dai membri del Parlamento nazionale a quello europeo. Se verrà approvata, non potranno essere candidati coloro che ricoprono la carica di deputato, senatore e componente del governo alla data di convocazione dei comizi elettorali. Questo inganno collettivo che si sta consumando a danno dei cittadini non sarà più possibile».
Botta e risposta
Il presidente M5S: così più astensionismo
E la segretaria: penso alla campagna
Conte parla alla presidente del Consiglio perché la segretaria del Partito democratico intenda: «È un malcostume italiano — sottolinea — che quando ci sono le Europee i leader si candidano per prendere più voti, addirittura Meloni si è candidata, per personalizzare e migliorare le performance elettorali. Degli esperti lo hanno suggerito anche a me, il M5S queste cose non le fa, questa è etica pubblica che va recuperata». E ancora: «L’effetto è che i cittadini pensano “ci ingannate persino sulla scheda elettorale”. Meloni con una operazione di marketing dice “chiamatemi Giorgia”. Se portiamo marketing e inganno non stupiamoci se aumentano gli astensionisti».
Conte ha deciso che questo sarà uno dei suoi cavalli di battaglia ma Schlein non appare preoccupata: «Siamo concentrati sulla nostra campagna per le Europee». Ha già spiegato più volte che la sua è «una candidatura di servizio» per «dare una mano alla squadra».