Qs Ranking, l’ateneo di Siena scivola giù
12 Giugno 2022Calvino, elogio della complessità
12 Giugno 2022di Pierluigi Piccini
Proviamo a fare due parole sulla situazione politica cittadina, cominciando dal Polo civico. Il lavoro continua per sviluppare i contenuti di programma organizzare la partecipazione, adottando un metodo che potrebbe essere quello della falsificazione delle tesi (K. Popper), mentre continuano gli approfondimenti settimanali con il candidato sindaco. Poi c’è chi si diverte a tentare di dividere il gruppo inventando strane storie di vicinanze, a volte con il Pd a volte con il centro destra. Tentativi così grossolani e scontati che non impegnano il TPC neppure a preparare delle risposte a chiarimento.
Nel Pd in apparenza regna la calma: tutto si deciderà a settembre. Quindi, dal loro punto di vista, godiamoci i Palii e stiamo tranquilli: a detta del Segretario nazionale il Biotecnopolo e il Monte, soprattutto quest’ultimo, non daranno problemi. Evidentemente Letta ha potuto vedere il piano industriale che sarà presentato il 24 giungo. Personalmente nutro qualche dubbio su questo ottimismo. Sul tecnopolo, tra l’altro, per ora non abbiamo uno straccio di progetto: soltanto i soldi stanziati ma, in previsione di una campagna elettorale, non c’è nulla di meglio. In realtà il Pd è davvero così tranquillo? Da quello che trapela, viceversa, le acque sono agitate e non di poco. Gli aventiniani (Mazzarelli, Ceccuzzi) non si fidano: vogliono le primarie, intuiscono che i giochi sul candidato o candidata siano già fatti e non desiderano rimanerne fuori. Qualcuno di loro guarda a ciò che sta avvenendo nel centrodestra nella convinzione che, se dovesse saltare De Mossi, ma anche se dovesse essere riconfermato, ci potrebbero essere delle opportunità. La trasversalità, in fondo non è mai venuta meno: le nomine fatte dall’attuale sindaco e la quasi totalità delle riconferme a partire dalla Fondazione Monte dei Paschi e al Santa Maria della Scala sono lì a testimoniarlo.
Nel Centrodestra la situazione è la più complessa, con De Mossi che – anche lui – scioglierà le riserve a settembre rimanendo tranquillo, senza dare apparente peso a chi sta lavorando per trovare un altro candidato al suo posto. Il lavorio per la sua sostituzione, almeno stando alle cronache, impegna anche i collaboratori a lui più vicini, anzi quelli proprio stretti, stretti. Le riunioni si susseguono, ma non vedono tutti gli attuali supporter del primo cittadino lavorare insieme. I partiti restano per contro proprio, con un asse privilegiato della Lega con Forza Italia. Fratelli d’Italia sembra voler giocare in proprio e vara anche una lista che ha come capo fila Benini. La Meloni vuole un suo candidato, orientamento che sembra essere stato comunicato anche al Montomoli che, da qualche settimana, si aggira nell’area del centrodestra. Probabilmente il suo gironzolare da quella parte dello schieramento politico assomiglia al riformismo di Marzucchi. Montomoli sembrerebbe contrario ad un alleanza con le liste civetta pensate dai collaboratori più stretti di De Mossi. Quest’ultimo inoltre può contare sull’appoggio di Michelotti in funzione anti Montomoli. Insomma tutti – fra partiti e nuove liste civetta – appartengono allo schieramento che ha costretto la Pugliese alle dimissioni. Ricapitolando, i partiti sono contro le liste civetta, ma gli stessi partiti del centrodestra al loro interno hanno posizioni variegate e con l’aggiunta di Fratelli d’Italia che vuole un suo candidato. C’è chi afferma che sarebbe ancora presto per pensare alle elezioni del 2023. In realtà tutto è in movimento ed, evidentemente, i giochi si faranno a settembre. Probabilmente sarà così, ma durante l’estate con i Palii che attirano i senesi è più facile muoversi indisturbati, come tradizione: le determinazioni più complesse e difficili, a Siena sono sempre state prese in estate. Da non confondere, ovviamente, con il film di Pif.