Un giudice
28 Gennaio 2023Dialoghi di architettura. Intervista ad Alfonso Di Masi
29 Gennaio 2023Il candidato sindaco del Polo Civico Siena commenta il caos in cui versano alcune delle istituzioni cittadine a pochi mesi dalle elezioni
“A quattro mesi dalla fine del mandato continua, senza sosta e senza remore, il ‘nominificio’ da parte del sindaco e della maggioranza. Nomine che in gran parte decadranno con la conclusione del mandato ma sempre fatte senza che ci sia stata, come ormai è tradizione, nessuna condivisione con la comunità”. Con queste parole Fabio Pacciani, candidato sindaco del Polo Civico Siena, commenta la situazione di caos di alcune istituzioni cittadine.
Per Siena, nomine fatte da ‘manuale Cencelli’.“L’amministrazione guidata da De Mossi – commenta il candidato sindaco del Polo Civico Siena – e dal centrodestra ci ha abituato, come alcuni dei loro predecessori, alle nomine da ‘manuale Cencelli’ anteponendo, in larga parte, amicizie, interessi e accordicchi di partito rispetto al merito e alla competenza. La conseguenza di tutto questo? Il mantenimento di quel trasversalismo che ha bloccato la città da anni e che ha unito e contraddistinto prima il centrosinistra e oggi il centrodestra”.
Gli ultimi trasversalismi tra gruppi di potere centrosinistra e centrodestra. “Facciamo un breve riassunto – continua Pacciani – di quello che è accaduto fino ad oggi. Nel 2018 Massimo Castagnini, che durante gli anni di ‘strapotere del centrosinistra’ ha avuto sempre ruoli di primo piano in Mps, è stato nominato presidente di Siena Parcheggi (oggi Sigerico) di cui ancora, nonostante la candidatura non sono state presentate le dimissioni. Nel 2021 c’è stata la nomina di Lucia Cresti, già assessore di Franco Ceccuzzi con Anna Ferretti alla presidenza della Fondazione del Santa Maria della Scala: anche in questo caso nessuna discontinuità, ma vecchi e nuovi trasversalismi. A novembre 2022 sono arrivate, poi, le nomine del Siena Jazz con alcuni volti noti della destra senese: Francesco Giusti e Lorenzo Rosso, prima vicini a De Mossi e oggi impegnati rispettivamente al fianco del candidato finto civico Massimo Castagnini e del candidato dell’attuale maggioranza di centrodestra Emanuele Montomoli. Poi ci sono i pasticci istituzionali, prodotti dal metodo muscolare del sindaco De Mossi, mai messi in discussione dal centrodestra, che hanno portato caos, logoramento dentro e fuori dalle più importanti istituzioni cittadine: dallo statuto del Siena Jazz con tutto quello che ne è conseguito passando per il Conservatorio Rinaldo Franci, che ha rischiato di non essere statizzato per una ripicca del sindaco, fino alle recenti vicende della Biblioteca Comunale e l’inevitabile scia di veleni, sospetti e divisioni lasciate in dote a chi verrà. C’è infine la lunga vicenda dell’ASP Città di Siena, iniziata prima con il cambio dello Statuto, culminata poi con le dimissioni di Bianca Maria Rossi, proseguita con la nomina del direttore generale Ulderico Izzo che sembra prossimo alle dimissioni. Anche qui si è verificato l’ennesimo braccio di ferro tra Comune ed ASP, la principale istituzione comunale che si occupa di servizi sociali e assistenziali”.
*La propaganda dell’amministrazione del ‘fare’. *“Al ‘nominificio’ – osserva Pacciani- negli ultimi mesi si è unito il disperato tentativo da parte del sindaco e della maggioranza di dipingersi come ‘l’amministrazione del fare’ con annunci di opere che probabilmente non saranno mai realizzate. Oggi, a pochi mesi dalle elezioni, la giunta per la prima volta in cinque anni va nei quartieri, mentre Siena è disseminata di piccoli cantieri. La domanda è: ma invece di aspettare cinque anni non si poteva intervenire prima? Sembra più propaganda che azione amministrativa”.
Tutti insieme rompiamo il trasversalismo che soffoca la città. “C’è molto da ‘rompere’ e tantissimo da ricostruire – conclude Fabio Pacciani, candidato sindaco – Prima di tutto c’è da rompere questo trasversalismo che da anni soffoca la città senza una visione, una prospettiva e un’idea della Siena di domani. C’è da rompere un sistema di potere che non mette al primo posto competenze e merito. Ma soprattutto c’è tanto da ricostruire: il senso di essere una comunità; la fiducia delle persone nella buona politica; la centralità dei cittadini; il ruolo del Comune al servizio dei senesi; i rapporti tra istituzioni; la condivisione delle politiche strategiche con i Comuni che ci circondano. Se sarò sindaco il mio obiettivo sarà far sentire i senesi come diceva Giorgio La Pira ‘membri di una stessa famiglia’: la nostra Siena”.