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Il panorama bancario italiano ed europeo è attraversato da importanti trasformazioni. In Italia, l’attenzione è concentrata su Mediobanca, dove l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone ha rafforzato la sua quota fino al 10%, in vista dell’assemblea del 16 giugno chiamata a esprimersi sull’offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata su Banca Generali. Un’operazione che ha suscitato dubbi tra alcuni azionisti, preoccupati per la mancanza di trasparenza.
Parallelamente, Monte dei Paschi di Siena ha avanzato una propria offerta su Mediobanca. Il suo amministratore delegato, Luigi Lovaglio, ha sottolineato che non si tratta di una manovra di potere, ma di un’operazione industriale pensata per rafforzare il sistema bancario italiano, creare valore e sostenere le imprese, anche sui mercati internazionali. Le due proposte, ha ribadito, non sono in conflitto: chi sostiene l’Ops su Banca Generali potrà aderire anche a quella di Mps.
Intanto, alcuni investitori istituzionali hanno espresso il loro sostegno all’offerta di Mediobanca, seguendo le raccomandazioni di importanti advisor finanziari. Tuttavia, restano perplessità legate al destino del marchio Banca Generali e al valore umano che rappresenta.
A livello europeo, la Banca Centrale ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse, portando il tasso sui depositi al 2%. È il settimo taglio consecutivo, deciso per consolidare il ritorno dell’inflazione sotto controllo. La presidente Lagarde ha parlato di una possibile fase di pausa, ma ha anche ricordato che le scelte future dipenderanno dall’evoluzione del contesto globale, in particolare dalle politiche commerciali statunitensi.
Le previsioni per l’eurozona indicano un’inflazione stabile attorno al 2% e una crescita economica contenuta. Tuttavia, i rischi restano elevati, tra incertezze geopolitiche, dazi e fiducia in calo tra imprese e consumatori. In questo quadro, banche e istituzioni si muovono con cautela, cercando di adattarsi a uno scenario in rapido mutamento.