
Good Times
8 Giugno 2025
La città che ha smesso di decidere
8 Giugno 2025Nel suo testo, Massimo Rossi sviluppa una riflessione volutamente ossessiva sul corpo, che richiama non solo la fenomenologia di Merleau-Ponty o Weil, ma si presta anche a una lettura heideggeriana più profonda. Il corpo appare come l’esserci gettato nel mondo, prima ancora che cosciente di sé, già preso nella trama delle relazioni, già esposto, già limitato.
Non è solo carne, ma apertura originaria all’essere, che nella tecnica si smarrisce, perdendo il linguaggio, riducendosi a funzione. Il corpo – fragile, caduco, mutevole – diventa allora lo spazio in cui l’essere cerca ancora una parola, un senso, un contatto con ciò che sfugge alla riduzione calcolante. In questa direzione, il testo di Rossi può essere letto come un tentativo (forse inconsapevole) di risalire da una materialità degradata a un’esperienza originaria, dove corpo e linguaggio coincidono nell’evento dell’essere. (P.P.)