Il Pd non ha più l’egemonia sulla sinistra e non la salverà
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3 Novembre 2022La crescita inaspettata del terzo trimestre garantisce al governo un margine più ampio per finanziare il prossimo decreto sulle bollette e la manovra. «Venerdì daremo un segnale molto chiaro, con un investimento da 8-10 miliardi per dare un forte contributo alla riduzione delle bollette», annuncia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani al Tg5.
Il primo passo è il via libera in Consiglio dei ministri dell’integrazione alla Nota di aggiornamento al Def, che dovrebbe arrivare, appunto, domani. Poi, la settimana successiva, Palazzo Chigi ha intenzione di varare il quarto provvedimento di aiuti per arginare il rialzo dei prezzi energetici. Verso la fine del mese toccherà alla legge di bilancio, che destinerà i tre quarti delle risorse sempre all’energia.
Quest’anno il tesoretto su cui può contare l’esecutivo cresce grazie al Pil registrato dall’Istat nel terzo trimestre (+0,5%) e all’andamento delle entrate, due elementi che consentono di abbassare il deficit tendenziale che Draghi aveva stimato al 5,1%, per portarlo intorno al 4,7-4,8%. Perciò, lasciando l’indebitamento programmatico al 5,6%, come previsto dal governo dei tecnici, la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti potrebbero avere a disposizione, in questi ultimi due mesi, quasi un punto di Pil. Soldi da utilizzare, da una parte, per sostenere famiglie e aziende alle prese con la folle corsa delle bollette di luce e gas, e dall’altra per le spese indifferibili, liberando spazi in legge di bilancio. La dimensione del tesoretto sarà messa nero su bianco nella relazione con cui si chiede l’autorizzazione al Parlamento all’aggiustamento di bilancio, da approvare a stretto giro per consentire l’impiego dei nuovi margini fiscali.
Queste risorse potrebbero anche non essere spese tutte, tagliando leggermente il deficit programmatico del 2022 per dare un segnale all’Europa sul fatto che l’Italia intende muoversi con prudenza. Detto ciò, oggi la premier Giorgia Meloni incontrerà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e sul tavolo ci sarà pure il tema del deficit del 2023. Palazzo Chigi e il Tesoro intendono alzare l’indebitamento programmatico del prossimo anno portandolo dal 3,9%, stimato ad aprile da Draghi, al 4,5% (con un tendenziale fissato al 3,4%). Fonti tecniche fanno sapere che Bruxelles ha già informalmente autorizzato il Mef a incrementare il deficit, ma l’Europa vuole vedere al più presto la bozza della legge di bilancio che potrebbe valere circa 35-40 miliardi di euro, di cui 21 in deficit.
Intanto, sul fronte energetico, Snam annuncia che l’Italia ha raggiunto il 95,2% di riempimento degli stoccaggi, per un totale di 11,2 miliardi di metri cubi di gas naturale, ai quali si sommano i 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico. Il sistema energetico nazionale potrà, inoltre, disporre di ulteriori 1,1 miliardi di metri cubi accumulati dagli altri operatori. lu. mon.