Pnrr: una assunzione prenotata?
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22 Agosto 2022di Pierluigi Piccini
Parliamo di Palio, della sua comunicazione legata alla nuova pianta organica del Comune. Un argomento che vede spesso l’Amministrazione comunale in difensiva e con essa la città. Alcune volte la difensiva è costruita al solo scopo del consenso locale. Per contrastare tale andazzo sarebbe servito un rilancio di immagine con innovazione, progetti, produzione culturale di livello per dare la giusta dimensione ad un evento, come il Palio, di alto livello culturale, sociale, antropologico. Non avendo coperto questi spazzi il Comune cosa fa? Moltiplica i comunicatori. Come se l’annunciata figura di un addetto stampa come quello previsto, dedicato al Palio, possa risolvere i problemi. Come se il Comune, tra esistenti addetti stampa e portavoce del sindaco, avesse bisogno di una ulteriore figura di questo tipo. È una evidente pezza per dare l’impressione di voler affrontare le assenze di contenuto alla fine del mandato amministrativo. La comunicazione del Comune è inevitabilmente unica, deve essere diretta da un unico soggetto, per poi declinarsi per specializzazioni. Se si dovesse inaugurare il museo del Palio chi se ne dovrebbe occupare, quali dei vari addetti stampa? Quello del Palio forse? Se il sindaco dovesse, come deve, interagire con i Capitani chi interviene, il suo portavoce? Se parlasse dei problemi della città e del coinvolgimento delle Contrade, chi dovrebbe occuparsene? Nel programma elettorale di Per Siena del 2018, scrivemmo: “Grazie a una progettualità complessiva, sarà valorizzato un patrimonio culturale e sociale inestimabile. È arrivato il momento di far conoscere al resto del mondo lo stile di vita senese, superando i limiti di una comunicazione incentrata sulla corsa e su messaggi superficiali. A questo scopo sarà indispensabile un’adeguata attività di comunicazione, accanto al riconoscimento del Palio come bene culturale immateriale…”. L’assenza di una simile visione si è rispecchiata in una pianta organica che non tiene conto delle reali necessità. Tralasciando di citare le testate o le trasmissioni televisive dove l’immagine del Palio non è sempre positiva. Tutto servirebbe meno che concentrare la comunicazione sulla corsa, per i motivi che già avevamo individuato quattro anni or sono. Invece, per contro, arriverà un addetto stampa dedicato al Palio.