Un giardino rappresenta sempre l’incontro della spontaneità della natura con il progetto estetico di chi a questa spontaneità vuol dar forma. Nel rapporto con la natura può prevalere un atteggiamento di sfida, di dominio, ma anche di rispetto e di custodia.
La natura può identificarsi con una riserva di risorse cui possiamo attingere in funzione delle nostre esigenze o con l’assoluto come accadeva nell’idealismo di Schelling e in forma diversa nei pittori romantici, da Friedrich a Turner, fino ai regionalisti americani, in Wood o in Curry.
Su un altro piano, si pensi alla Land Art, a Walter De Maria e a Robert Smithson, che intervenivano direttamente sul paesaggio, o alle performance di Beuys, in cui l’opera si identifica con l’atto di piantare un albero, evocando il clima della Naturphilosophie.
Artificio e natura sono i due poli entro cui si colloca il giardino dell’Arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo e della moglie Carlotta del Belgio, a Trieste, uno dei parchi più importanti d’Europa. La mostra Ars Botanica curata da Andreina Contessa presso il Museo storico del Parco del Castello di Miramare, a Trieste, dal 15 settembre 2022 all’11 giugno 2023, si propone come un luogo di incontro privilegiato tra le piante e la vasta letteratura sulla botanica che arricchiva la biblioteca di Massimiliano e Carlotta.
LA BIBLIOTECA DI MIRAMARE
Nella biblioteca di Miramare possiamo incontrare Darwin, Goethe e Alexander von Humboldt, che nel suo Kosmos propone una concezione olistica in cui ogni elemento si connette con il tutto, come in un organismo. In questa “rete della vita” descritta da Humboldt, Darwin, che durante il suo viaggio sulla nave Beagle si nutrì dei suoi libri, riconobbe le tracce della concezione evoluzionistica, declinando le metamorfosi della Naturphilosophie in senso meccanicistico.
Goethe, Omero, Shakespeare e Dante rappresentano i numi tutelari nel castello di Miramare. Massimiliano commissionò allo scultore tedesco Hermann Knaur i loro busti, che si trovano nella grande sala della biblioteca. Nel messaggio di questi poeti, come nelle indagini di Humboldt e di Darwin, Massimiliano riconosceva quell’incrocio tra natura e cultura che aveva inseguito nei suoi viaggi nel Mediterraneo come nelle foreste brasiliane. Massimiliano, fratello di Francesco Giuseppe, si era dedicato sin da giovane allo studio della botanica, dimostrando nel contempo una particolare attenzione allo sviluppo della marina austriaca, dunque anche a Trieste e al suo porto.
Quando, nel 1957, divenne viceré del Lombardo-Veneto, il suo orientamento politico tendenzialmente liberale non fu ben visto a Vienna e l’incarico ebbe breve durata. Decise di stabilirsi nel 1859 a Miramare, nel castello costruito tra il 1855 e il 1860. Poté così dedicarsi agli interessi culturali che condivideva con la moglie Carlotta. La sua nuova avventura politica, che lo condusse con qualche ingenuità ad accettare nel 1864 la corona messicana su proposta di Napoleone III, si concluse tragicamente tre anni dopo con la sua esecuzione.
L’ESPLORAZIONE
La passione di Massimiliano per la ricerca naturalistica è testimoniata dalla scelta di organizzare la spedizione della Fregata Novara, che tra il 1857 e il 1859 effettuò una circumnavigazione del globo, un’impresa di grande rilievo per l’Impero, non solo sul piano scientifico ma anche sul piano politico ed economico. La spedizione rese possibile il reperimento di testimonianze etnografiche e naturalistiche di grande valore, verso le quali Massimiliano mostrò una grande attenzione, rivolta in particolare alle specie botaniche che avrebbero poi arricchito Miramare. Della spedizione faceva parte il giardiniere Anton Jelinek, che diede un importante contributo al parco, inserendo molte delle specie che erano state raccolte durante la circumnavigazione.
Era nella nave anche il pittore Joseph Selleny, che aveva il compito di documentare i reperti e che decorò una parete di Miramare con una veduta dell’isola di Madeira. Tra il 1859 e il 1860, nel corso di una sua spedizione in Brasile, Massimiliano studiò poi la specie delle Aroideae, promuovendo poi la pubblicazione di testi che riportavano i risultati di quelle ricerche sul campo.
Nello spirito della biblioteca e del parco di Miramare, in cui Goethe, Humboldt e Darwin dialogavano idealmente, potrebbero trovare accoglienza incontri tra scienziati, filosofi e artisti, chiamati oggi a confrontarsi sui temi della complessità, in cui nessuno può assolutizzare i propri metodi ma ciascuno deve far tesoro del punto di vista dell’altro.