Siamo tutti nella Melma
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24 Giugno 2023Giulio Gori
Non c’è attimo in cui nel centro di Firenze non passi un automobile nera con i vetri posteriori oscurati. E con, accanto alla targa, lo stemma argentato degli Ncc, il noleggio con conducente. La città ne è piena. E se le autorizzazioni date da Palazzo Vecchio superano appena il centinaio, su quegli stemmi spuntano i nomi di Comuni di tutta Italia, dalla Lombardia alla Campania. Italia e non solo: c’è anche ad esempio chi arriva dalla Slovenia…
In una realtà di turisti, di alberghi a cinque stelle, di grandi eventi, specie una settimana fa nei giorni di Pitti Uomo, potrebbe sembrare uno scenario normale, tanto più in una città in cui i taxi scarseggiano e in cui Uber non c’è più. Quel che invece sorprende è l’enorme quantità di Ncc parcheggiati ovunque: nelle zone pedonali, nei parcheggi consolari, negli stalli dei taxi, nelle strisce riservate ai residenti. Ovunque. Eppure la legge lo vieterebbe: le uniche eccezioni sono concesse ai Comuni senza taxi, o in situazioni particolari, con eventuali autorizzazioni (che a Firenze non ci sono) in luoghi di scambio come stazioni, aeroporti, parcheggi dei bus. Per il resto l’Ncc può fermarsi per gli istanti necessari ad attendere il cliente che ha prenotato il viaggio, o per farlo scendere. E l’autista non può certo parcheggiare e andarsene, come invece spesso accade. Una volta finito il servizio, il conducente dovrebbe riportare il mezzo nel suo parcheggio privato e attendere una nuova prenotazione.
Ma nel centro di Firenze, le auto nere la fanno da padrona. Nelle settimane scorse, piazza Santo Spirito è stata teatro di un parcheggio selvaggio degli Ncc a servizio degli eventi di Gucci per Pitti Uomo, tanto da occupare persino il punto di passaggio dei bussini elettrici. In giro per la città, se ne vedono di tutte. In via Roma, c’è chi ha parcheggiato e lasciato l’auto persino a un buon metro di distanza dal marciapiede. E a poca distanza ecco il pienone davanti all’hotel Savoy. In piazza Pitti, si parcheggia davanti all’ex reggia o anche nello stallo riservato a un taxi, così come in piazza dell’Unità. E sulla rampa della stazione c’è persino chi viola il divieto di sosta 0-24, con l’unica eccezione per i «veicoli dei corpi consolari».
Ma il peggio, come era successo in Santo Spirito per Gucci, avviene quando ci sono grandi eventi. Come una settimana fa, in piazza Strozzi, in piena zona pedonale. Nove Ncc parcheggiati davanti a Palazzo Strozzi, senza nessun cartello in strada che riportasse una qualche ordinanza, ma solo con dei cartoncini gialli dentro il parabrezza con scritto «Fendi». E fare foto o andare a guardare le origini degli stemmi argentati — quasi tutti provenienti da Lazio e Campania — sembra essere vietato: un gruppo di cinque Ncc, che si riparava poco distante all’ombra, ci viene incontro e ci circonda, ci chiede spiegazioni in modo molto aggressivo e minaccia di chiamare i carabinieri per verificare cosa abbiamo scritto nel nostro taccuino. «Noi possiamo stare qui, siamo autorizzati per un evento di Fendi», dice uno di loro.
In realtà non è vero. Ai vigili non risultano provvedimenti di questo tipo, e nel database delle ordinanze stradali di Palazzo Vecchio, in piazza Strozzi per giugno risultano deroghe al divieto di sosta soltanto per gli autocarri legati all’organizzazione degli eventi. E solo per il tempo del carico e scarico. Quindi, niente Ncc. Che anche in questi giorni vi sostavano.
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