Il ministro che aveva parlato di “sostituzione” ora chiede “più tutela” Il messaggio di Mattarella: diamo futuro e fiducia alle nuove generazioni
ROMA «L’etnia italiana va tutelata ». Prima gli italiani. Parola del ministro meloniano dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. L’ha detto agli Stati generali della Natalità: «Esiste una cultura, una etnia italiana che la Treccani definisce raggruppamento linguistico culturale e che immagino in questo convegno si tenda a tutelare, altrimenti non avrebbe senso». Un mese fa, al convegno della Cisal, aveva detto, a proposito del calo delle nascite: «Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada».
L’inverno demografico allarma il governo. Ieri il presidente uscente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha previsto «nei prossimi anni» un calo di undici milioni di persone: saremo un Paese di 48 milioni di abitanti. Abbiamo più morti che nati, «che diventeranno 800mila decessi, a fronte di 300mila nascite. Perderemo 500 miliardi di pil».
Che fare? La risposta politica, ha aggiunto Lollobrigida, non può che essere quella di incrementare la natalità, anche «per ragioni legate alla difesa di quella appartenenza a cui molti noi siamo legati, io in particolare con orgoglio, alla cultura italiana, al nostro ceppo linguistico, al nostro modo di vivere». Il Pd è insorto. «Lollobrigida è una iattura», reagisce Filippo Sensi. «È un provocatore seriale», commenta Arturo Scotto. «Le mie figlie hanno padre tedesco, nonna croata, bisnonna olandese e un’altra estone. Come le classifica?», gli chiede Simona Malpezzi.
Servono «politiche abitative, fiscali e sociali appropriate», è l’appello alle istituzioni fatto dal presidente Sergio Mattarella in un messaggio agli organizzatori del convegno. Ma la lettera del Capo dello Stato contiene anche un’allusione trasparente alla battaglia degli studenti che da giorni dormono in tenda per protestare contro il caro affitti: «La coesione sociale del Paese si misura sulla capacità di dare un futuro alle nuove generazioni, creando un clima di fiducia». Un Paese che respinge i suoi ragazzi non ha futuro. Tutto si tiene, figlio di una gigantesca sfiducia. Occorrono «politiche attive che permettano alle giovani coppie di realizzare il loro progetto di vita». Mattarella ricorda in proposito l’articolo 31 della Costituzione, e «i giovani costretti, sovente a rimandare il proposito di formare una famiglia in attesa di “tempi migliori”, posticipando l’esperienza della genitorialità fino, a volte, alla definitiva rinuncia». Il Capo dello Stato, in questi giorni in visita in Norvegia, terrà oggi a Trondheim un discorso sulle energie rinnovabili.
«Sono molto d’accordo su un approccio strutturale per contrastare il crollo demografico: il Pd s’è speso per incrementare l’assegno unico, uno strumento equo e universale », è la ricetta della leader del Pd, Elly Schlein, in video collegamento. «Importante poi incentivare l’occupazione femminile, non c’è contrapposizione tra i due strumenti, anzi vanno di pari passo. Poi giusto ridurre il peso della prima casa nel calcolo dell’Isee. Poi è vero che c’è paura del futuro: c’è un nesso tra denatalità e precarietà che colpisce soprattutto donne, giovani e meridionali. Per questo siamo contro i contratti a termine. E siamo ossessionati dall’aumento degli asili nido, aumentare il suo accesso». Oggi parleranno Giorgia Meloni e il Papa.