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Questa sera su Report il buco di Visibilia Bpm negò un fido ma comprò pubblicità. Grazie al ruolo di sottosegretaria del governo Berlusconi chiedeva prestiti promettendo incontri col Cavaliere e Draghi.
DI ANTONIO FRASCHILLA
La sua società era indebitata per milioni di euro già nel 2011, quando era sottosegretaria del governo Berlusconi. Ma grazie anche a questo ruolo aveva accesso ai manager di banche per chiedere altri prestiti, proponendo magari di farli incontrare con lo stesso presidente Silvio Berlusconi o con l’allora governatore di Bankitalia Mario Draghi. Ma c’è di più. Nonostante la società fosse indebitata, si garantiva finanziamenti ad aziende terze sempre sue.
Il metodo della imprenditrice e oggi ministra del Turismo Daniela Santanchè, oggi come dieci anni fa, non sembra essere cambiato poi molto e i ruoli politici forse l’hanno aiutata nella sua attività privata della quale lei ha sempre fatto un vanto: come si chiede oggi Report che, dopo aver sollevato la gestione anomala delle società Visibilia e Ki Group due settimane fa, questa sera torna sul caso delle aziende Santanché (alle 21 su Rai Tre).
Report presenterà dei documenti con «la prova che Visibilia era esposta con il sistema bancario già a partire dal 2011 per 15 milioni». E di questa cifra ben 2,8 milioni di esposizione riguardavano un prestito con la Banca popolare di Milano. La Santanchè allora era sottosegretaria alla presidenza del consiglio del governo Berlusconi e sarebbe tornata a bussare alla porta della Bpm per una estensione del fido per altri 2 milioni di euro. L’ufficio crediti della banca però si oppone proprio per lo stato patrimoniale e l’esposizione bancaria di Visibilia. Allora che cosa accade? «Santanchè chiama il braccio destro dell’allora capo della banca Massimo Ponzellini ». E cioè Antonio Cannalire. Secondo quanto ricostruisce Report «Santanchè si sarebbe offerta anche di organizzare incontri di Ponzellini con Draghi e Berlusconi ». Intervistata l’allora sottosegretaria smentisce «categoricamente» queste circostanze. Ma Report mostrerà dei documenti che smentirebbero la versione della ministra.
Di certo c’è che Bpm non concederà l’estensione del fido. Ma Visibilia comunque otterrà «l’acquisto di spazi pubblicitari per la Banca popolare di Milano per 320 mila euro »: pubblicità in parte per II Giornale eLibero , ma anche per l’Ordine di Como , quotidiano locale che era di proprietà di Alessandro Sallusti, suo ex compagno.
Resta comunque il fatto che Visibilia srl nel 2011 era già indebitata per 15 milioni e Santanchè, da sottosegretaria, cercava altre fonti di liquidità tra banche e nuovi clienti per la pubblicità. I conti comunque erano quelli ma nel 2013, come raccontato da Repubblica , Visibilia srl concede un finanziamento di 680 mila euro con contratto firmato il 17 maggio 2013 alla D1 Partecipazioni. Questa società era sempre di proprietà di Santanchè e vedeva come usufruttuario Sallusti. D1 Partecipazioni era nata pochi giorni prima, il 10 maggio 2013, ed è stata messa in liquidazione nel 2019: Visibilia srl ha nel frattempo cancellato il credito nel 2020.
Secondo una perizia di parte chiesta della procura di Milano, in Visibilia però sono state non iscritte a bilancio dal 2014 diverse perdite patrimoniali. Senza questi “errori” secondo la perizia «il patrimonio netto rettificato assume un valore negativo per oltre 5,4 milioni di euro già al 31 dicembre 2014 e tale aggregato peggiora nel periodo fino ad assumere al 31 dicembre 2018 un valore negativo per oltre 8,2 milioni». Ma nonostante in quegli anni Santanchè avesse già grane per debiti e poca liquidità di Visibilia, riesce inoltre a rilevare nel 2011 con un altro ex compagno, Caio Mazzaro, il gioiellino del biologico Kigroup. Secondo Report, che oggi tornerà anche su questo caso, «grazie anche a un benevolo prestito da parte di Monte dei Paschi di Siena». «Alla fine tra Bioera e Ki Group, Santanchè e Canio Mazzaro raccolgono dai piccoli azionisti, in nove anni, 23 milioni e 9 milioni si trasformeranno in emolumenti per le loro cariche sociali ricoperte in quegli anni». Mentre alcuni dipendenti di Ki Group rimangono senza stipendi e tfr.
Ad oggi la ministra non ha risposto alle domande dei giornalisti sulla gestione delle sue ex società e sui debiti anche con il fisco e Invitalia. Debiti ancora non restituiti, mentre pendono richieste di concordato ed è aperta una indagine della procura di Milano per falso in bilancio. Da ministra Santanchè siede accanto a Giancarlo Giorgetti, a capo del ministero dell’Economia dal quale dipendono Agenzia delle entrate e la stessa Invitalia.
Mercoledì alle 15 però riferirà in Senato dopo la richiesta di chiarimenti presentata in conferenza dei capigruppo dalle opposizioni: Partito democratico, Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra. «Chiarirò tutto», ha ribadito.
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