LA “TRATTATIVA” PER L’UCRAINA E IL MEDIO ORIENTE
9 Novembre 2024L’agenda Draghi imbarazza il Pd (e Meloni frena)
9 Novembre 2024
Lovaglio: già disponibili 800 milioni per i dividendi. Il collocamento entro la fine di novembre
di Daniela Polizzi
Il Monte dei Paschi si prepara al nuovo appuntamento con la privatizzazione. Entro fine mese è infatti atteso il collocamento sul mercato di una ulteriore tranche di azioni che dovrebbe portare il Mef dall’attuale 26,7% a una quota sotto il 20%. Non è ancora chiaro se il Tesoro lo farà con una vendita sul mercato oppure cedendo a un nocciolo duro di soggetti italiani. All’appuntamento Siena si presenta con i conti dei nove mesi che hanno battuto le stime e spinto il titolo a +3,11%, migliore valore in Borsa. La banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio ha registrato 1,57 miliardi di utile (+68,6%) confermando la solidità patrimoniale: il Cet1 è cresciuto di 28 punti al 18,3%, al netto dei dividendi che Mps intende pagare con un pay-out del 75%. «Fin qui la banca ha già maturato 800 milioni disponibili per i dividendi», ha sottolineato Lovaglio. Il manager ha anche aggiornato le stime per l’utile pre tasse, arrivato a 1,1 miliardi, con l’obiettivo di «superare il target di fine anno, pari a 1,3 miliardi», ha aggiunto. La previsione è che possa arrivare a 1,4 miliardi. Guardando al trend degli ultimi trimestri l’utile netto a fine anno potrebbe superare 1,8 miliardi. Salgono dell’8,3% a 3,07 miliardi i ricavi. Cresce il margine di interesse (+4% a 1,768 miliardi) ma aumentano le commissioni nette (1,092 miliardi, +10,7%), spinte dal wealth management (+19,6%), vale a dire i prodotti realizzati da Anima holding, ora sotto l’Opa del Banco Bpm. «Troppo presto per fare valutazioni», ha detto Lovaglio. Poi c’è la joint venture con Axa che Mps potrebbe riportare sotto le sue insegne, anche per avere le mani libere in vista di aggregazioni bancarie. L’operazione «porterebbe utili aggiuntivi tra i 60 e gli 80 milioni all’anno», ha detto il cfo Andrea Maffezzoni ricordando che Mps ha 2 miliardi di capitale in eccesso. Siena possiede poi un tesoretto: nei nove mesi ha registrato un beneficio fiscale di 469,5 milioni che contribuiscono all’utile. Alla luce delle indicazioni della manovra, la banca fino al 2028 ne utilizzerà un miliardo e poi altri 2.