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13 Settembre 2023Multiutility in borsa. No di Fossi e della Cgil Mediano i sindaci dem. E piace al centrodestra
di Luigi Caroppo
FIRENZE
E’ da poco passata mezzanotte sulla Passeggiata di Viareggio quando il segretario toscano del Pd Fossi e il segretario Cgil della Toscana Rossi parlottano al termine di un dibattito pubblico sul rilancio dem sollecitato dal libro di Vannino Chiti. Il tema multiutility (il colosso dei servizi pubblici di Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) e la sua quotazione in borsa, appena sfiorato davanti al pubblico, diventa un no netto a luci spente. «Borsa, ma quale borsa…Di quotazione della multiutility non se ne parla proprio» dice Fossi. E Rossi aggiunge: «La Cgil è profondamente contraria, e lo ribadiremo sempre». Insomma il muro dell’alleanza partito-sindacato, il patto di Viareggio, è forte e non lascia spazio a se e a ma. Stop, punto e basta. «Non se ne parla proprio». Ferma la risposta dell’asse a sinistra all’amministratore delegato di Alia-Multiutility che sul Corriere fiorentino aveva evidenziato un altro no ma a «battaglie ideologiche» per ribadire il sì nel 2024 allo sbarco in borsa perché è «un’operazione straordinaria sul capitale che accresce quindi le opportunità per sostenere i consistenti investimenti». Lunedì e ieri silenzio nel quartier generale della multiutility. Al vertice di Alia sanno bene che non sono piaciute a molti le parole del manager come ad esempio ai sindaci che hanno sostenuto da sempre l’operazione (Nardella e Biffoni) oltre che al Pd e alla Cgil. La strategia è far passare la bagarre e andare avanti sottolineando che i consigli comunali, che hanno dato il via alla cessione di quote alla multiutility, sanno bene che negli indirizzi strategici c’è anche la quotazione in borsa. Nardella e Biffoni cercano di ricucire, ma lo strappo è profondo. Operazione non facile. Il sindaco di Firenze si è messo subito a disposizione. «Incontrerò con Fossi tutti i sindaci dem dell’area di Firenze-Prato-Empoli». Il sindaco di Prato chiede chiarezza: «La discussione sulla organizzazione finanziaria della multiutility sta prendendo una piega che non mi convince e temo che sul futuro della Multiutility si stia commettendo un errore esiziale». E spiega: «Le Multiutility sono soggetti economici che devono essere in grado di fare investimenti nell’interesse di cittadini ed imprese, contenere i costi delle bollette, avere bilanci sani e quindi dobbiamo intraprendere la migliore strada affinché questo accada anche in Toscana, così come è già avvenuto in Emilia Romagna, dove Bersani e Errani hanno fatto questa scelta anni fa, ma anche in Lombardia, a Genova o Torino». Ora il bivio: «Non capisco se è la politica che deve fare certe scelte tecniche o se la questione è economico-finanziaria: concentriamoci sulla necessità di avere un soggetto legato al territorio, a controllo pubblico, che offra servizi adeguati e lasci alle nostre comunità le decisioni su priorità, investimenti e posti di lavoro e che investa sul territorio gli eventuali profitti prodotti. E’ solo questo che deve scegliere la politica, se avere una Multiutility toscana che funziona o se preferisce far entrare nel territorio operatori che arrivano da altrove. Valuteremo tutte le opzioni in maniera laica e trasparente e poi sceglieremo la migliore, che sia la borsa o che sia qualcos’altro». Dalla Cisl il segretario regionale Ciro Recce puntualizza: «Di quotazione in borsa si parla da quando è nato il progetto della multiutility. Per la Cisl è importante che ciò avvenga con regole chiare e precise; e su questo siamo disponibili da subito a discutere. Servono garanzie forti, come abbiamo sempre detto, che la parte pubblica resti prevalente. Gli investimenti privati però possono dare un impulso maggiore all’attività del nuovo soggetto: del resto sarebbe inutile creare la multiutility, se poi questa non avesse risorse da investire. Tuteliamo i lavoratori, aumentiamo l’occupazione, abbassiamo le tariffe, miglioriamo il servizio e garantiamo la maggioranza pubblica». Intanto il centrodestra apre alla multiutility. La deputata pratese Erica Mazzetti di Forza Italia: «Pronti a dialogare sulla quotazione, ma servono nuovi impianti». E a Siena il sindaco Fabio e la giunta di centrodestra invitano Irace a parlare in un convegno venerdì prossimo. E il Pd si irrita ancora di più.
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SIENA
Da una parte l’intesa con l’Umbria sulla stazione Medio Etruria, dall’altra il convegno del 15 settembre a Palazzo Patrizi sul futuro della multiutility con il sindaco di Arezzo Ghinelli e il presidente di Estra, Francesco Macrì, tra i relatori. L’assessore alle partecipate, Enrico Tucci, preferisce però tenere separate le due questioni. «Sulla multiutility toscana la nostra intenzione è rilanciare il dibattito per togliere Siena dall’isolamento in cui si è cacciata. Il presidente di Estra, Macrì, con i sindaci di Firenze e Prato Nardella e Biffoni, sono lanciati sulla questione. Anche dentro il Pd notiamo che ci sia confusione sulle strategie da seguire. A parte le legittime perplessità dei centri minori, che rischiano di essere esclusi da tutto nel caso si creasse la holding pubblica dei servizi».Al convegno senese, ci sarà anche il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, il candidato alla presidenza della Regione nel 2025, e l’ad di Alia, nonché direttore generale di Estra, Alberto Irace. E’ colui che ha disegnato l’impalcatura economico-finanziaria della multiutility toscana: un passato da direttore generale di Publiacqua, di ad di Acea e ora tessitore della holding che ha messo insieme Publiacqua, Alia, Estra, anche se solo sulla carta.«Noi siamo già emarginati come Siena – aggiunge Tucci – dopo l’accordo tra Firenze, Prato e Arezzo su Estra. Cerchiamo di agganciare l’ultimo vagone del treno in corsa, di non restare a piedi mentre gli altri territori marciano spediti. Il convegno è il tentativo di rientrare nel dibattito; non con prepotenza, atteggiamento che vedo prevalere da altre parti, ma con la necessità di rompere l’isolamento e dando la nostra disponibilità a far parte di quella holding che sta per nascere».L’assessore Tucci ha anche letto le intenzioni di Irace sulla prossima quotazione in Borsa della multiutility, una Ipo per trovare i capitali sufficienti.«Tutti i relatori invitati, dai tre sindaci di Siena, Arezzo e Pistoia, al presidente Macrì, a Irace e all’onorevole Michelotti, saranno a Palazzo Patrizi domani. Ho invitato anche il presidente di Acquedotto del Fiora, Roberto Renai. Dentro AdF il ruolo di partner industriale è di Acea, che è anche in Publiacqua. Renai è anche uomo di sinistra. Un fattore cruciale per togliere al dibattito qualsiasi zavorra ideologica».
Pino Di Blasio
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