Tony Bennett, Lady Gaga – I’ve Got You Under My Skin
16 Settembre 2023Renzi scarica Schmidt candidato e la destra che lo corteggia: “Non hanno classe dirigente”
16 Settembre 2023Overtourism e Airbnb, Nardella sferza i fiorentini «Cultura della rendita, a volte parassitaria»
Il convegno in Sant’Orsola
Giulio Gori
«Il turismo sta depredando le città d’arte. Ed è difficilissimo arginare un fenomeno tanto massificato. Ma non possiamo prendercela con i turisti: tutti abbiamo diritto di viaggiare, di visitare. E quello che i turisti trovano qui non è colpa loro, è quello che noi abbiamo costruito per loro».
Il sindaco Dario Nardella, di fronte alla trasformazione della città, chiama in causa le responsabilità di tutti. E lo fa dall’ex monastero di Sant’Orsola, durante il dibattito su «Firenze per il turismo o chi la abita?», organizzato da Murmuris. «La responsabilità è solo di chi governa o anche della comunità? Non facciamo niente per la città se non aspettare una legge calata dall’alto? — incalza ancora il sindaco — Le bancarelle di cianfrusaglie di chi sono? Dei fiorentini. I minimarket? Al 95% sono di proprietà di fiorentini. E gli Airbnb? Lo stesso. C’è una cultura della rendita passiva, a volte parassitaria, che fa comodo. In tanti provano solo a guadagnare da questa città, a strapparle ogni volta un pezzo d’anima. E quando si sceglie di affittare ai turisti a 2 mila euro al mese, si fa una scelta. Perché accettando di guadagnarci di meno, si potrebbe invece dare la casa a uno studente. Quel che Firenze diventerà dipende da tutti noi».
Un discorso duro, quello del sindaco, che dice anche che «cittadinanza significa diritti, ma anche doveri verso la comunità», che non se la prende con «la finanza in quanto tale, perché è grazie alla finanza e al mecenatismo che la città è diventata grande, ma me la prendo con la finanza che antepone il solo profitto alla sostenibilità sociale, che non contribuisce alla crescita culturale e artistica».
Nardella, che in questi giorni è impegnato a scrivere una norma per limitare gli Airbnb, oppone anche modelli positivi a questi fenomeni, come «le buone esperienze di rigenerazione urbana che provano a invertire la rotta». Il riferimento non è agli hotel camuffati da studentati cui la sua amministrazione ha dato il via libera, ma a Sant’Orsola. Perché ieri al dibattito nell’ex monastero, c’era anche Morgane Laforgue, responsabile per Artea del futuro museo che sorgerà nella struttura. Non è ancora chiaro quando la società francese farà partire i lavori di ristrutturazione (che dovrebbero durare due anni), ma Laforgue ha fatto il punto su tutte le novità che arriveranno con la concessione di 50 anni: oltre al museo (con anche l’ipotetica tomba di Lisa Gherardini, la Gioconda), una grande scuola d’arte, una ludoteca, botteghe d’arte e di artigiani, uno spazio di co-working, un ristorante, un caffè, residenze d’artista in cui giovani saranno ospitati gratuitamente per portare avanti progetti creativi e una foresteria, che, avrà spazi limitati in base al bando della Città metropolitana, e che secondo fonti di Artea, sarà riservata a studenti, a basso prezzo, e «non per lucrarci».
Sant’Orsola, inoltre, sarà attraversabile: «Un tempo era un convento chiuso — spiega Laforgue — Presto sarà un luogo aperto alla comunità di Firenze».
https://corrierefiorentino.corriere.it/