Premi di produttività più green. Tra i requisiti per la detassazione entrano anche i riferimenti alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale dell’impresa. Applicazione dell’imposta sostitutiva destinata a ritornare al 10% (rispetto all’attuale 5% previsto per quest’anno) anche alla partecipazione degli utili delle imprese. Revisione profonda delle regole sul fisco dei professionisti, in cui spicca la tanto attesa neutralità per le aggregazioni tra studi in chiave di spinta alla crescita dimensionale delle attività. Ridefinizione del prelievo sulle coltivazioni verticali con l’ampliamento del regime della tassazione in base al valore catastale dell’immobile in cui sono effettuate. E poi un ampio capitolo sul reddito d’impresa con un ulteriore avvicinamento tra i valori contabili e fiscali e con la possibilità di riallineamento. Il Governo punta a fare tredici nell’attuazione della delega fiscale: in arrivo oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri c’è un nuovo decreto con la revisione della tassazione Irpef e Ires dei redditi. Un provvedimento destinato a chiudere per ora la prima fase di attuazione della delega fiscale, che si completerà prima dell’estate con un intervento correttivo delle misure già in vigore.
Nel capitolo dedicato ai lavoratori dipendenti, nelle prime bozze circolate del decreto era anche previsto un premio fino a 80 euro per far crescere le tredicesime dei redditi fino a 15mila euro. Ma la scelta del Governo è stata quella di rinviare per il momento ogni forma di taglio delle tasse sulle tredicesime alla Nadef e alla prossima legge di Bilancio, quando ci saranno maggiori certezze sugli incassi derivanti dal concordato preventivo biennale per le partite Iva.
Più concreta, invece, la possibilità di tornare alla tassazione del 10% (salva espressa rinuncia scritta del datore di lavoro) per i premi di risultato fino a un massimo di 3mila euro lordi. Premi che, sulla base di quanto prevede la bozza, saranno destinati ad ampliare il loro raggio d’azione. In primo luogo, perché agli indicatori già esistenti di produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione, vengono aggiunti anche quelli della reputazione e responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale. Tutti parametri misurabili esclusivamente sulla base di criteri fissati dalla contrattazione collettiva, anche quella decentrata e di secondo livello. In secondo luogo, la bozza di decreto prevede che la stessa imposta sostitutiva del 10% potrà trovare applicazione anche alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili delle imprese.
Sempre sul fronte del lavoro dipendente, va registrata la chance di detassazione integrale dei contributi versati dal datore o dal lavoratore agli enti bilaterali fino a un massimo di 3.615,20 euro. Inoltre il decreto interviene anche sulla Rita (rendita integrativa temporanea anticipata) stabilendo che dal 1° gennaio 2025 la rendita è riconosciuta solo nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal raggiungimento del requisito pensionistico di qualsiasi genere.
Come anticipato, la portata del decreto sulle imposte dirette è molto ampia. Oltre al reddito agricolo, c’è infatti una vera e propria rivoluzione sulla tassazione dei liberi professionisti con un’impostazione che si avvicina sempre di più al reddito d’impresa. Tra le novità, c’è la possibilità di dedurre le quote di ammortamento per gli acquisti di immobili destinati all’attività purché siano iscritti nei registri degli acquisti o dei beni ammortizzabili. Per gli immobili utilizzati in modo promiscuo è riconosciuta una deduzione pari al 50% della rendita e, in caso di immobili acquisiti in locazione (anche finanziaria), lo sconto è riconosciuto in relazione al canone.
Il quarto pilastro del decreto è tutto relativo al reddito d’impresa. L’obiettivo è rendere sempre più vicini i valori contabili e fiscali, rafforzando quello che si chiama il principio della derivazione rafforzata. Viene poi attuata la libera compensabilità delle perdite in caso di fusioni e scissioni infragruppo, senza limiti e condizioni. Per i conferimenti di partecipazioni arrivano semplificazioni in caso di partecipazioni possedute in società holding.