Oasis – Don’t Look Back In Anger
3 Novembre 2024Ecco «Il Borgo della castagna»
3 Novembre 2024Presidente a proposito del successo può dirci quanti euro TLS incassa dalle royalties sui brevetti di sua proprietà?
“Tls è una storia di successo, lo dimostrano i numeri e voglio rimarcarlo con forza”.
Carlo Rossi, presidente della Fondazione Mps (e vice di Tls), difende il percorso ventennale dell’incubatore delle scienze della vita, al di là della contingenza che racconta di difficoltà per chiudere lo scorso bilancio – con l’intervento decisivo appunto di Palazzo Sansedoni – e di un contenzioso legale con Menarini all’orizzonte. Partendo dal primo punto, con il conferimento del Centro ricerche a Tls, Rossi precisa: “Quell’operazione non ha alcun impatto sul bilancio di Fondazione Mps, né è stato intaccato il patrimonio”.
A breve dovrebbe arrivare il momento di Francesco Frati alla presidenza di Tls: “Spero che la prossima settimana possa esserci la votazione. La candidatura che è emersa sulla stampa in questo periodo è da noi totalmente condivisa”. Toccherà quindi a Frati prendere in mano anche la patata bollente del ricorso Menarini, che chiede complessivamente 23 milioni di euro per la fornitura di dosi di vaccino nel periodo del Covid, quando si lavorava allo sviluppo dei monoclonali. “All’ultimo consiglio di Tls sono intervenuti i rappresentanti di due studi legali – afferma Rossi – sostenendo che la Fondazione Tls è totalmente estranea all’operazione condotta da Tls Sviluppo, insieme a Invitalia e al commissario straordinario. Vedremo cosa accadrà in tribunale, ma per noi la situazione è questa”.
Rossi ha ripercorso poi la vicenda, rispondendo alle domande dei giornalisti. Partendo dal 2020, quando “in piena emergenza dettata dalla pandemia arrivò l’accordo con la struttura commissariale e la partecipazione di Invitalia. Fu individuato Menarini come partner industriale. Il commissario si era impegnato a comprare 200mila dosi, ma a Tls sono arrivati solo i 15 milioni di Invitalia, rispetto ai 38 dell’accordo che coinvolgeva appunto anche il commissario straordinario”. In ballo ci sarà tra l’altro anche il valore delle dosi (“la richiesta è di 18 milioni di euro, per Tls Sviluppo le cose stanno diversamente”).
Nel complesso, Rossi difende una “storia di successo che racconta di 50 aziende incubate con 588 dipendenti, 950 pubblicazioni, 65 brevetti concessi, 153 progetti di sviluppo e tanto altro ancora. È un’eccellenza del territorio e credo che il nuovo presidente e il consiglio di amministrazione che sarà rinnovato il prossimo anno potrà lavorare ancora per accrescerne la rilevanza”.
O.P.
“Tls è una storia di successo, lo dimostrano i numeri e voglio rimarcarlo con forza”. Carlo Rossi, presidente della Fondazione Mps (e vice di Tls), difende il percorso ventennale dell’incubatore delle scienze della vita, al di là della contingenza che racconta di difficoltà per chiudere lo scorso bilancio – con l’intervento decisivo appunto di Palazzo Sansedoni – e di un contenzioso legale con Menarini all’orizzonte. Partendo dal primo punto, con il conferimento del Centro ricerche a Tls, Rossi precisa: “Quell’operazione non ha alcun impatto sul bilancio di Fondazione Mps, né è stato intaccato il patrimonio”.
A breve dovrebbe arrivare il momento di Francesco Frati alla presidenza di Tls: “Spero che la prossima settimana possa esserci la votazione. La candidatura che è emersa sulla stampa in questo periodo è da noi totalmente condivisa”. Toccherà quindi a Frati prendere in mano anche la patata bollente del ricorso Menarini, che chiede complessivamente 23 milioni di euro per la fornitura di dosi di vaccino nel periodo del Covid, quando si lavorava allo sviluppo dei monoclonali. “All’ultimo consiglio di Tls sono intervenuti i rappresentanti di due studi legali – afferma Rossi – sostenendo che la Fondazione Tls è totalmente estranea all’operazione condotta da Tls Sviluppo, insieme a Invitalia e al commissario straordinario. Vedremo cosa accadrà in tribunale, ma per noi la situazione è questa”.
Rossi ha ripercorso poi la vicenda, rispondendo alle domande dei giornalisti. Partendo dal 2020, quando “in piena emergenza dettata dalla pandemia arrivò l’accordo con la struttura commissariale e la partecipazione di Invitalia. Fu individuato Menarini come partner industriale. Il commissario si era impegnato a comprare 200mila dosi, ma a Tls sono arrivati solo i 15 milioni di Invitalia, rispetto ai 38 dell’accordo che coinvolgeva appunto anche il commissario straordinario”. In ballo ci sarà tra l’altro anche il valore delle dosi (“la richiesta è di 18 milioni di euro, per Tls Sviluppo le cose stanno diversamente”).
Nel complesso, Rossi difende una “storia di successo che racconta di 50 aziende incubate con 588 dipendenti, 950 pubblicazioni, 65 brevetti concessi, 153 progetti di sviluppo e tanto altro ancora. È un’eccellenza del territorio e credo che il nuovo presidente e il consiglio di amministrazione che sarà rinnovato il prossimo anno potrà lavorare ancora per accrescerne la rilevanza”.
O.P.