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La partita della geotermia toscana arriva alla fase decisiva. Tra un mese scadono le concessioni delle estrazioni della risorsa che copre il 34% del fabbisogno energetico regionale, un comparto con un indotto da miliardi di euro, e adesso che il gioco si fa duro il presidente della Regione Eugenio Giani si riprende le deleghe in materia. Lo fa, come anticipato dal Tirreno, con un decreto del 4 aprile scorso, togliendole all’assessora all’ambiente Monia Monni e avocandole a sé. Non una delega strappata, piuttosto una decisione concordata e in qualche misura voluta da Monni. Del resto è Giani che sta affrontando la questione in prima persona insieme al dirigente Paolo Tedeschi, si fa notare anche in Regione. Ma probabilmente dietro al cambio c’è anche una differenza di vedute su come gestire la partita. E per questo qualche malumore si fa strada in Regione. Giani è più convinto ad andare avanti con una proroga a Enel Green Power, per Monni la possibilità di indire una gara per assegnare le concessioni non dovrebbe ancora essere esclusa. In base a quanto scritto anche in un allegato a una delibera della giunta della scorsa settimana in cui sono stati assegnati 16 milioni di fondi geotermici ai Comuni e province coinvolte, Giani aveva già in programma di incontrare Enel Green Power per « acquisire una prima versione » del piano di sviluppo richiesto per « l’eventuale approvazione della proroga delle concessioni geotermiche » . Più di due anni fa, l’azienda mise per iscritto che avrebbe investito 3 miliardi in 15 anni tra nuove centrali, con 200MW in più all’anno di potenza installata, ammodernamenti oltre al contributo previsto di legge per Comuni e regione. La durata della concessione di cui ora si discute, e che sembra vicina all’arrivo, sarebbe ora più lunga. Si parla di 20 anni, ma ci vorranno ancora alcune settimane per avere i dettagi. Al momento in Toscana ci sono 34 centrali e vengono prodotti 6 miliardi di KWh l’anno.