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28 Luglio 2024Sassetta, un successo senese. Prorogata la mostra a Massa. Bagnoli: “Idea lungimirante”
Dalla Pinacoteca all’Università, dalla diocesi alla Soprintendeza, dagli ideatori al curatore “Operazione che ogni museo dovrebbe fare intorno a una propria opera importante”.
È una mostra allestita a Massa marittima, quella dedicata al Sassetta, ma che parla largamente senese: l’idea è di Alessandro Bagnoli, che ne è anche il curatore coadiuvato da Patrizia La Porta, e Donatella Capresi, la Pinacoteca nazionale ha prestato molte opere, una tavola per la prima volta esposta al pubblico proviene dalla pieve di Molli, a diocesi di Siena è stata coinvolta, dall’Università degli studi di Siena proviene un gruppo di giovani storici dell’arte che ha svolto un ruolo di primo piano, il titolo stesso del catalogo è ’Il Sassetta e il suo tempo, uno sguardo sull’arte senese del primo Quattrocento’. Il successo della mostra è testimoniato dalla proroga, da metà luglio al 15 settembre, grazie al dato più che soddisfacente delle presenze registrate. “Nel museo di San Pietro all’Orto è presente una tavola del Sassetta, raffigurante un angelo annunciante – spiega Bagnoli – e questo ha spinto a fare un’operazione che ogni museo dovrebbe fare periodicamente: costruire un’iniziativa di ricerca intorno a una propria opera importante, chiamando a raccolta i dipinti che possono essere trasferiti da altre realtà”.
Decisiva la collaborazione della Pinacoteca nazionale di Siena, con il direttore Axel Hémery convinto sostenitore dell’operazione (“sta cercando sempre più un rapporto stretto con il territorio”, osserva Bagnoli) e ovviamente la convinzione nell’operazione del Comune di Massa marittima: “Ha accolto la proposta mia e di Donatella Capresi con lodevole convinzione e lungimiranza, intuendo che con un investimento non eccessivo poteva moltiplicare il pubblico al museo. Il successo conferma la bontà della scelta”.
Certo, il legame tra Siena e Massa marittima non è casuale ma affonda le radici in secoli di storia, al di là dei confini geografici. “Qui arrivarono i più grandi maestri senesi – ricorda Bagnoli –, ci sono tra l’altro opere di Giovanni Pisano, una Maestà di Ambrogio Lorenzetti che fu esposta a Siena nella mostra del 2018”. L’occasione per mostrare per la prima volta la “Madonna col bambino che era stata recuperata alla fine deli anni Ottanta sotto una completa ridipintura – afferma Bagnoli –. Le indagini della Soprintendenza hanno consentito di recuperare la pittura antica, un’opera di bellezza straordinaria perché paradossalmente la ridipintura ha consentito di conservare alla perfezione l’armonia cromatica originale”.
Tra le collaborazioni, Bagnoli sottolinea quella con “un gruppo di giovani storici dell’arte usciti dal dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena: Bruna Bianco, Alessandra Tasso, Elena Manzi, Raffaele Marrone, Vittoria Pipino”. Un’operazione che vede impegnati talmente tanti attori senesi da chiedersi perché non abbia avuto luce nel nostro territorio: “A Siena – osserva Bagnoli – forse sono interessati più a iniziative di altro segno che non a un’operazione di valorizzazione del patrimonio storico-artistico come questa”.
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