Il presidente sull’aggressione squadrista a Firenze: basta violenza come quella che abbiamo visto davanti a una scuola Poi firma il dl Milleproroghe ma richiama l’esecutivo sulle concessioni demaniali: “Indispensabile intervenire a breve”
ROMA — Per il Quirinale quei fatti hanno un nome: «Violenza». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà una definizione precisa di quanto accaduto a Firenze: l’aggressione del gruppo di Azione giovani agli studenti del liceo Michelangiolo. Una aggressione sminuita dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e mai commentata dai leader di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. «È stata violenza», per il Quirinale. Un messaggio, quello del capo dello Stato, che arriva in una giornata nella quale invia un altro messaggio importante al governo e alla coalizione di maggioranza in Parlamento: una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai presidenti delle Camere con la quale critica in maniera chiara l’eccessivo uso della decretazione d’urgenza da parte del governo e boccia le norme nel decreto legge Milleproroghe, appena convertito dalle Camere, che introducono l’ennesima proroga delle concessioni dei balneari.
Il primo messaggio arriva dal Quirinale durante la cerimonia del conferimento degli attestati d’onore ai nuovi Alfieri della Repubblica. Davanti a ragazze e ragazzi «che rappresentano modelli positivi di cittadinanza, esempi dei molti giovani meritevoli presenti nel Paese», il presidente rimarca il tema della violenza, ricordando quanto accaduto a Firenze davanti al ministro Valditara, seduto in prima fila ad ascoltare. «La pace richiede una grande opera per conseguirla, ripristinarla, consolidarla ma la pace non è solo frutto degli accordi tra governi, è anche frutto dei sentimenti dei popoli», dice il capo dello Stato, nell’anniversario dell’invasione di Putin in Ucraina (in serata incontra Vera Politkovskaja, figlia della giornalista russa uccisa nel 2006). «Per questo — prosegue — è importante quanto fanno, come voi, tanti ragazzi, praticando solidarietà e impegno comune».
Subito dopo arriva il passaggio, chiaro e netto, sull’aggressione agli studenti fiorentini. «Quanto fatto da voi è un antidoto anche contro la violenza, che purtroppo vediamo sovente: violenza nelle famiglie, nelle abitazioni, contro le donne. Violenza in tante circostanze, per strada e addirittura, nei giorni scorsi, davanti a una scuola». Ecco, violenza: una parola chiave e ripetuta dieci volte da Mattarella. Che risalta in confronto al silenzio di Meloni, alla scelta di esponenti di FdI di liquidare l’accaduto come una «rissa», e alle parole di Valditara, che dopo i fatti di Firenze si era affrettato a dire che «in Italia non c’è alcuna deriva violenta». Anche se ieri il ministro dell’Istruzione, poco prima di andare al Colle, si è corretto sulle possibili sanzioni disciplinari ad Annalisa Savino, la dirigente di un liceo fiorentino che aveva evocato un rischio di deriva violenta e fascista in una lettera agli studenti. «Mai parlato di sanzioni», ha fatto marcia indietro Valditara. Dopo il discorso di Mattarella, poi, non una parola di commento. Il capo dello Stato, intanto, nel pomeriggio ha inviato un altro monito al governo, su un altro tema caro alla destra. «Ho il dovere di porre in evidenza come varie nuove disposizioni introdotte in sede parlamentare non corrispondano alle norme costituzionali in materia», si legge nella lettera inviata dal Colle a governo e Camere dopo la promulgazione del decreto legge Milleproroghe. Una missiva con due messaggi: il primo sull’abuso dei decreti legge e il secondo sulle norme in materia di spiagge.
«Ho apprezzato l’iniziativa» che Meloni «ha di recente assunto sottolineando l’abuso della decretazione d’urgenza», scrive Mattarella, promuovendo l’impegno della premier a «un’inversione di tendenza» con «un’adeguata capacità di programmazione legislativa da parte del governo » e una attitudine «del Parlamento a consentire l’approvazionein tempi ragionevoli dei disegni di legge». Poi l’invito anche all’opposizione «a una piena collaborazione istituzionale». Nel merito, poi, il capo dello Stato boccia la proroga al 2024 delle concessioni balneari, con cui il centrodestra riscrive le norme pro-concorrenza della riforma di Draghi legata al Pnrr. L’intervento, afferma il presidente, «solleva specifiche e rilevanti perplessità» anche perché «la Corte di giustizia Ue ha ritenuto incompatibile con il diritto europeo la proroga delle concessioni demaniali in assenza di procedure di selezione». Mattarella avvisa il governo che il decreto per la parte sui balneari sarà facilmente impugnato dall’Ue e dal Consiglio di Stato, ma anche da qualunque ente abbia un contenzioso: va riscritto.
A sera quel che resta è l’impegno di Palazzo Chigi a dare «attenzione e approfondimento» al richiamo di Mattarella sui balneari. E il silenzio sui fatti di Firenze. Con l’opposizione che incalza il governo. «Il presidente ha dato una lezione sui valori della nostra Costituzione» a Valditara, dice il capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Istruzione Luca Pirondini. «Ora il ministro dell’Istruzione minaccia provvedimenti contro il capo dello Stato?», si chiede ironicamente il deputato dem Alessandro Zan.