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20 Giugno 2025Il crollo dell’export e la flessione del turismo non sono episodi isolati: sono la spia di un sistema che ha smesso di guidare il proprio sviluppo. Camera di Commercio, Università di Siena, Fondazione Monte dei Paschi continuano a produrre analisi dettagliate, ma restano confinate in un circuito autoreferenziale, dove tutto si riduce a convegni, rapporti e dichiarazioni rituali. Comune di Siena, Provincia e Regione Toscana non riescono a dare una direzione chiara.
Manca una regia che tenga insieme economia, turismo, formazione, politiche sociali. Le istituzioni si muovono in ordine sparso, incapaci di costruire una visione comune. E mentre il territorio si svuota e si indebolisce, si replica il copione di sempre, frammentario e già visto.
Siena ha bisogno di una scossa, non di un altro report. Serve un salto di qualità, non altri tavoli o osservatori. O si costruisce un progetto unitario per il territorio senese, oppure si continuerà a parlare di futuro mentre lo si perde. (P.P.)
Il quadro tracciato dalla Ventitreesima Giornata dell’Economia – Siena 2030 restituisce l’immagine di una provincia in difficoltà, colpita da un rallentamento marcato dell’export e da una flessione nel settore turistico, due pilastri fondamentali per l’economia senese. Vediamo i punti chiave e una riflessione articolata.
1. Il crollo dell’export: un campanello d’allarme
Il dato più preoccupante riguarda il crollo dell’export nel primo trimestre 2025 (-33,8%), che scende a 879 milioni di euro. Questo dato è aggravato dal fatto che:
- Il settore farmaceutico, storicamente trainante, perde oltre il 50%, nonostante a livello nazionale sia cresciuto (+41,9%) e Firenze abbia registrato un eccezionale +177,8%.
- Anche la camperistica e il comparto vitivinicolo sono in calo.
👉 Commento:
La debolezza dell’export senese, in controtendenza rispetto ai dati nazionali, indica problemi strutturali locali, non solo congiunturali. Probabilmente influiscono:
- l’eccessiva dipendenza da pochi comparti e da grandi player;
- la mancanza di strategie di filiera o di diversificazione;
- scarsa capacità di adattamento a mercati instabili.
Serve una riconfigurazione industriale, con investimenti mirati, politica industriale e formazione avanzata, legata alle specificità senesi.
2. Turismo in rallentamento: segnali da non ignorare
Nel primo trimestre 2025 le presenze turistiche sono calate dell’8,7%, con un forte calo di italiani (-11,7%) e una contrazione anche degli stranieri (-4,4%).
Preoccupa il fatto che:
- la clientela statunitense (-3,3%) e quella tedesca (-2,9%), tradizionalmente forti, mostrino segni di cedimento;
- gli operatori sono in larga parte incerti o pessimisti, e solo il 14,6% prevede investimenti a breve.
👉 Commento:
Nonostante un 2024 positivo, il 2025 inizia male. Il calo delle presenze italiane evidenzia un problema di attrattività interna, mentre il rallentamento degli stranieri mostra la vulnerabilità rispetto al contesto globale.
Siena sconta forse una stasi dell’offerta, ancora legata a un modello di turismo esperienziale generico e poco innovativo. Occorrono:
- nuovi prodotti turistici integrati (arte contemporanea, natura, termalismo rigenerativo, turismo industriale);
- maggiore digitalizzazione dell’offerta e promozione strategica;
- un ripensamento del posizionamento turistico dell’intero territorio provinciale, oltre la sola città d’arte.
3. Crescita moderata e fragilità sociali
Le stime “Prometeia” indicano una crescita debole (+0,5% nel 2024, +0,4% nel 2025) trainata dai servizi. Tuttavia:
- le costruzioni caleranno nel 2025 (-2,1%);
- l’industria è ferma (+0,1%);
- aumentano il reddito disponibile e i consumi, ma con forti disuguaglianze percepite.
👉 Commento:
Il tessuto economico senese si conferma resiliente ma fragile. Se da un lato le famiglie registrano un miglioramento delle condizioni economiche, dall’altro emergono vulnerabilità crescenti, in particolare su:
- cura degli anziani, che si fa insostenibile senza politiche pubbliche adeguate;
- benessere dei giovani, in forte peggioramento (sedentarietà, scarsa alimentazione, isolamento).
Serve una nuova centralità delle politiche sociali e generazionali, fondate su salute, istruzione, coesione.
4. Il bisogno di una strategia integrata
Il report, pur analitico e ricco di dati, mostra la mancanza di una regia politica forte e di un progetto integrato. Le istituzioni (Camera di Commercio, Università, Fondazione Mps) sono collaborative, ma le azioni concrete sembrano ancora troppo scollegate.
Commento:
Per contrastare l’arretramento strutturale di Siena e della sua provincia, serve:
- una visione di medio-lungo periodo centrata su innovazione, sostenibilità e attrattività;
- un rafforzamento delle connessioni tra ricerca universitaria e tessuto produttivo;
- una governance territoriale più proattiva, capace di aggregare comuni, imprese e corpi intermedi in una comunità di progetto.
In sintesi
Il 2025 si apre con segnali preoccupanti per l’economia senese:
- un crollo dell’export che isola Siena nel contesto nazionale;
- un turismo in flessione e con aspettative caute;
- criticità sociali emergenti, specie tra giovani e anziani;
- una crescita modesta e disomogenea.