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24 Agosto 2022BOLOGNA — Non bastava il dolore per la violenza subita. «Sono disperata, mi hanno riconosciuta in quel video», si è sfogata con gli inquirenti la donna ucraina di 55 anni aggredita all’alba di domenica a Piacenza da un richiedente asilo adesso in carcere. Il video dello stupro, avvenuto in pieno centro, come un virus è passato di cellulare in cellulare ed è finito in rete, ripreso dai siti e condiviso anche da Giorgia Meloni. Il Pd le chiede di scusarsi mentre l’eco delle polemiche che travolgono la leader dei Fratelli d’Italia arriva sulla stampa internazionale, dalla Cnn alGuardian.
Un video che ieri è stato rimosso dai social, a partire da Facebook e Twitter. E che ha comportato l’apertura di un fascicolo al momento contro ignoti da parte della procura. La pm Ornella Chicca ipotizza il reato di divulgazione delle generalità o dell’immagine di una persona offesa da atti di violenza sessuale. Le indagini sono state delegate alla polizia postale e sono stati notificati sequestri a Libero, Stopcensura, Rassegna Italia e Voxnews, mentre una richiesta di rimozione del filmato è stata inviata a Google, Yahoo, Meta, Bing e Twitter. Nell’ambito dell’inchiesta, gli investigatori hanno inoltre sentito il piacentino che domenica mattina in via Scalabrini ha chiamato la polizia per dare l’allarme e che dalla finestra ha girato il video poi finito in rete: sono stati avviati accertamenti sul suo cellulare.
Per l’uomo accusato dello stupro, Sekou Souware, 27 anni, della Guinea, sbarcato in Sicilia nel 2014 e con un permesso di soggiorno per motivi umanitari che sarebbescaduto il prossimo 20 ottobre, il gip ha disposto la custodia in carcere. Il giudice Stefano Brusati ha sottolineato la totale mancanza da parte dell’indagato di freni inibitori, del tutto incurante anche davanti alle grida di aiuto della vittima e del suo tentativo di opporsi agli abusi. Il 27enne, se libero, per il gip potrebbe contattare la vittima per intimidirla, così come sussiste il pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Il video, ha evidenziato il magistrato, ha ripreso i momenti cruenti della violenza e smentito il tentativo di difendersi dell’aggressore, che aveva detto di essersi avvicinato alla donna per soccorrerla pensando che stesse male.
Non si fermano le critiche a Meloni. Il leader del Pd Enrico Letta dice: «Non è possibile che così in basso arrivi la campagna elettorale di una grande democrazia». «Cosa aspetti a chiedere scusa?», domanda a Meloni Laura Boldrini. Perché «il fatto che non senta il dovere almeno di chiedere scusa, di riconoscere l’errore compiuto, davvero lascia allibiti», aggiunge Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
La violenza come tema da campagna elettorale ieri si è arricchita di un nuovo capitolo. A Bologna, una turista finlandese di 22 anni è stata violentata da un coetaneo marocchino. Due ragazzi del Ghana sono intervenuti in soccorso della vittima e hanno chiamato la polizia, che ha arrestato l’aggressore. Ma il capo della Lega Matteo Salvini – che già aveva annunciato una visita a Piacenza dopo i fatti di domenica – condivide la notizia così: «Ancora in Emilia, ancora uno stupro, ancora un immigrato, ancora la vita di una donna distrutta. Fermarli si può, anzi si deve».