Condanna per Yunus, il «banchiere dei poveri»
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2 Gennaio 2024Sono diverso e certamente solo Sono diverso perché non sopporto il buon senso comune Ma neanche la retorica del pazzo
Testo
Mi ricordo la mia meraviglia e forse l’allegria
Di guardare a quei pochi che rinunciavano a tutto Mi ricordo certi atteggiamenti e certe facce giuste Che si univano in un’ondata che rifiuta e che resiste. Ora il mondo è pieno di queste facce è veramente troppo pieno E questo scambio di emozioni, di barbe, di baffi e di chimoni Non fa più male a nessuno. Quando è moda è moda, quando è moda è moda. Non so cos’è successo a queste facce, a questa gente Se sia solo un fatto estetico o qualche cosa di più importante, Se sia un mio ripensamento o la mia mancanza di entusiasmo Ma mi sembrano già facce da rotocalchi, O da Ente del Turismo. Quando è moda è moda, quando è moda è moda. E visti alla distanza non siete poi tanto diversi Dai piccolo-borghesi che offrono champagne e fanno i generosi Che sanno divertirsi e fanno la fortuna e la vergogna Dei litorali più sperduti e delle grandi spiagge Della Sardegna. Quando è moda è moda, quando è moda è moda. E anche se è diverso il vostro grado di coscienza Quando è moda è moda non c’è nessuna differenza Fra quella del play-boy più sorpassato e più reazionario A quella sublimata di fare una comune O un consultorio. Quando è moda è moda, quando è moda è moda. Io per me se c’avessi la forza e l’arroganza Direi che sono diverso e quasi certamente solo Direi che non riesco a sopportare le vecchie assurde istituzioni E le vostre manie creative, le vostre innovazioni. Io sono diverso, Io cambio poco, cambio molto lentamente Non riesco a digerire i corsi accelerati da Lenin all’Oriente E anche nell’amore non riesco a conquistare la vostra leggerezza Non riesco neanche a improvvisare e a fare un po’ l’omosessuale Tanto per cambiare. Quando è moda è moda, quando è moda è moda. E siete anche originali, basta ascoltare qualche vostra frase Piena di parole nuove sempre più acculturate, sempre più disgustose Che per uno normale, per uno di onesti sentimenti Quando ve le sente in bocca avrebbe una gran voglia Che vi saltassero i denti. Quando è moda è moda, quando è moda è moda. Io per me se c’avessi la forza e l’arroganza Direi che non è più tempo di fare mischiamenti, Che è il momento di prender le distanze Che non voglio inventarmi più amori Che non voglio più avervi come amici, come interlocutori. Sono diverso e certamente solo Sono diverso perché non sopporto il buon senso comune Ma neanche la retorica del pazzo Non ho nessuna voglio di assurde compressioni Ma nemmeno di liberarmi a cazzo Non voglio velletarie mescolanze con nessuno Nemmeno più con voi Ma non sopporto neache la legge dilagante Del “fatti i cazzi tuoi”. Sono diverso, sono polemico e violento Non ho nessun rispetto per la democrazia E parlo molto male di prostitute e detenuti Da quanto mi fa schifo chi ne fa dei miti Di quelli che diranno che sono qualunquista non me ne frega niente: Non sono più compagno né femministaiolo militante, Mi fanno schifo le vostre animazioni, le ricerche popolari E le altre cazzate; E finalmente non sopporto le vostre donne liberate Con cui voi discutete democraticamente Sono diverso perché quando è merda è merda Non ha importanza la specificazione: Autisti di piazza, studenti, barbieri, santoni, artisti, operai, Gramsciani, cattolici, nani, datori di luci, baristi, Troie, ruffiani, Paracadutisti, ufologi… Quando è moda è moda, quando è moda è moda.Fonte: Musixmatch
Compositori: Alessandro Luporini / Giorgio Gaberscik