ROMA — Metti una sera insieme Dario Franceschini, Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Marco Meloni (capofila dei lettiani) e perfino Roberto Speranza, che però alla fine avrebbe deciso di sfilarsi. Nel Pd è in incubazione un nuovo correntone: tutti per Elly. Anche se Schlein di correnti non vorrebbe troppo sentir parlare e nella sua cerchia più stretta c’è chi guarda all’operazione più con sospetto che con gratitudine. Ma tant’è: dopo mesi passati a domandarsi “che farà Dario?”, ecco la risposta. L’ex ministro dellaCultura scioglierà definitivamente la sua vecchia corrente, Area Dem. Ma non per appendere gli scarpini al chiodo, semmai il contrario. È un rilancio. Prima di Natale, racconta chi ha partecipato alla riunione, che si è tenuta due settimane fa, sarà battezzata una nuova area. Il nome è ancora da scegliere, così come i compagni di viaggio. Non tutti sono convintissimi, altri hanno cortesemente declinato o chiesto tempo. Ci sarà invece Dario Nardella, tanto che i colleghi di partito più abituati a retroscenare (e malignare), leggono l’operazione proprio come un piano B per il post-Schlein. Della serie: se la segretaria dovesse andare male alle Europee, la carta coperta sarebbe il sindaco di Firenze che sogna uno scranno a Bruxelles. Ma è una ricostruzione che viene smentita seccamente dagli interessati, che inquadrano la mossa all’opposto: strutturare un’area per sostenere Schlein, non certo per farle la guerra.
Si vedrà. Nardella comunque, che alla riunione non c’era, sarà della partita. Così come dovrebbero esserci i “neo-ulivisti”, cioè i lettiani senza Enrico Letta, che già si sono riuniti il weekend scorso sul lago di Iseo per ufficializzare lo sganciamento dal fronte della minoranza interna e il sostegno pieno alla leader. La presenza alla riunione fa intuire che anche Zingaretti possa essere interessato, così come il capogruppo al Senato Boccia. Mentre Speranza, pur stimando Franceschini, non sarebbe convinto di far confluire il suo gruppo, gli ex Articolo 1, in un contenitore zeppo di ex Margherita e cattolici democratici. In ogni caso le manovre sono già partite. La decisione è presa. Manca solo la data del lancio ufficiale, che verrà resa nota nelle prossime settimane e che sarà in calendario prima di Natale, in modo da non arrivare troppo a ridosso delle Europee.
Anche Bonaccini continua a lavorare alla sua nuova “area” – che non vuole chiamare corrente, come fanno invece due big come Lorenzo Guerini e Piero Fassino: Energia Popolare, dopo la convention a Cesena con ospite Romano Prodi, tornerà a riunirsi il mese prossimo. La data in questo caso c’era già: il 28 ottobre, ma fino a poco fa sembrava che Schlein puntasse proprio su quel giorno per la grande adunata dem contro i tagli alla sanità e la manovra firmata Meloni. Dunque l’appuntamento è stato congelato. Anche se nell’inner circle della segretaria ora vogliono rimandare la manifestazione, puntando al primo weekend di novembre, per avere più tempo per organizzarsi e riempire la piazza (Santi Apostoli o piazza del Popolo), col rischio però che qualcuno si rifugi in facili ironie: la prima manifestazione del Pd da anni, proprio nel ponte dei morti.
Quanto alle correnti che si scompongono e ricompongono, come prima, Schlein sembra ormai essersi rassegnata. Non sono più nel mirino, ha fatto capire qualche giorno fa video-collegandosi proprio alla riunione dei lettiani, «purché siano aree culturalie non recinti».